Il primo caso di presunto stalking tra una coppia di militari impiegati nello stesso reparto, è finito sotto gli occhi della Procura militare di Napoli.
La deplorevole vicenda vede coinvolta una soldatessa di 36 anni, in forza in una caserma dell’Esercito nella città di Caserta. La donna, da quanto si apprende da “La Stampa“, ha raccontato ai propri superiori di aver subito dal compagno, militare come lei ed impiegato presso lo stesso Reggimento, violenze, minacce, insulti e alla fine dei veri e propri atti persecutori.
Lui, un 44enne, si difende e nega perfino di avere avuto una relazione con la donna e tramite il suo avvocato Michele Spina ha inviato una memoria alla Procura in cui, riferendosi alla vittima, il legale scrive: “Approfittandosi del suo essere donna in realtà è lei a porre in essere molestie e condotte persecutorie nei confronti del mio assistito, con il quale oltretutto non ha mai intrattenuto alcuna relazione, né le ha fatto mai promesse in tal senso“.
L’uomo ora risulta indagato per i reati di violenza contro un inferiore e minaccia e ingiuria contro un inferiore ed in via precauzionale è stato trasferito presso un altro reparto. Sulla vicenda c’è stato un interessamento anche della Procura ordinaria di Santa Maria Capua Vetere.
I FATTI
Tutto è scaturito dalle confessioni della ragazza ad un superiore, un capitano. La donna, un caporal maggiore impegnata nell’operazione “Strade Sicure” per l’emergenza epidemiologica, lo scorso 16aprile, in evidente stato confusionale, e con dei segni di violenza sul collo e sull’addome, ha chiesto aiuto.
Dopo aver riferito al capitano del litigio avuto con un altro militare col quale aveva una relazione da due anni , si era rifiutata di denunciarlo e di andare in ospedale. Dopo una breve “indagine” all’interno del reparto, i sospetti dei superiori sono ricaduti su un caporal maggiore capo scelto QS.
Il comandante dell’ ente quindi ha segnalato quanto occorso alla Procura militare di Napoli che ha immediatamente aperto un’inchiesta. Le indagini svolte dei carabinieri di Capua, pare abbiano rivelato una situazione davvero drammatica.
Pare infatti che il 44enne avesse picchiato più volte la soldatessa, schiaffeggiandola, facendole sbattere la testa contro il cruscotto dell’auto e rompendole un dente e prendendola per i capelli. Le avrebbe addirittura sputato addosso minacciandola di morte. Era solito ripetermi – ha sostenuto la ragazza davanti agli inquirenti -che mi avrebbe impiccato al cancello di casa mia”.
Tutto ora è nelle mani delle due procure, quella Militare di Napoli e quella Ordinaria di Santa Maria Capua Vetere. Entrambe hanno il delicatissimo compito di acclarare i fatti e decidere se procedere con un eventuale processo.
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