Un ‘ inchiesta che ha dei risvolti incredibili quella che vede come possibili vittime il parroco don Angelo Corvo e il maresciallo dei carabinieri della stazione di Parabita. L’ inchiesta vede coinvolto il vicesindaco Provenzano , il quale rassicurava l’ assunzione di alcuni componenti del clan in imprese locali . SANTO IN PARADISO, questo il nome che gli individui e lo stesso vicesindaco avevano attribuito alla vicenda, il nome è stato anche intercettato in un colloquio tra lo stesso Provenzano e il clan.Il santo in paradiso pare fosse proprio il vicesindaco, per i legami politico-economici di cui godeva .
Gli attentati
Gli sviluppi dell’inchiesta hanno fatto intendere che gli attentati sarebbero stati due, uno contro il parroco e uno contro il maresciallo dei carabinieri, il primo per aver fatto pressioni sulla chiusura di un ‘ inchiesta sull’ omicidio della piccola Angelica Pirtoli e sua madre uccise 20 anni fa, il secondo perché si era permesso di effettuare dei controlli su un’amica del capo del clan, tale Giannelli.
Tra gli altri, è finito in manette pure un infermiere, Ivan Mazzotta, al quale il Giannelli avrebbe chiesto aiuto per passare i test delle urinoculture ( drug test) e riottenere cosi la patente che gli era stata tolta.