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Previdenza Complementare. Sindacati pronti per un tavolo dedicato

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Constatata l’apertura a margine dell’attuale procedura di rinnovo contrattuale, di un tavolo negoziale appositamente dedicato all’avvio della Previdenza Complementare. 

USAMI Aeronautica in unione di intendi con SIAM, LRM, SIULM e SINAM chiedono in modo chiaro al Governo l’apertura di un tavolo dedicato per Garantire misure previdenziali adeguate e sostenibili per le future generazioni, che ogni giorno prestano la loro opera a servizio della patria è un dovere morale ancor prima che istituzionale, per assicurare un domani sereno e dignitoso a chi ha servito con dedizione la propria Nazione.

Ecco il testo trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri:

OGGETTO: Costituzione delle pensionistiche complementari ai sensi dell’art. 5 comma 1, D.lgs 12 maggio 1995, n. 195.

Le sottoscritte associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, individuate rappresentative del personale delle Forze Armate per il triennio 2022-2024 con D.M. del Ministro della Pubblica Amministrazione in data 29.03.2024,

premesso che

–        il comma 18, art. 26 della L. 448/1998 stabiliva in 200 miliardi di lire l’ammontare dell’accantonamento di cui alla L. 449/1997 trasferendole ai fondi costituiti ed in fase di costituzione; 

–        il comma 19, art. 26 della L. 448/1998 stabiliva che “ai fini dell’armonizzazione al regime generale del trattamento di fine rapporto e dell’istituzione di forme di previdenza complementare dei dipendenti pubblici, le procedure di negoziazione e di concertazione previste dal decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 195, potranno definire, per il personale ivi contemplato, l’istituzione di forme pensionistiche complementari, di cui all’articolo 3 del decreto legislativo 21 aprile 1993, n. 124, e successive modificazioni”;

–        il medesimo precedente comma stabiliva che “Per la prima applicazione di quanto previsto nel periodo precedente saranno attivate le procedure di negoziazione e di concertazione in deroga a quanto stabilito dall’articolo 7, comma 1, del citato decreto legislativo n. 195 del 1995”;

–        l’art. 74 di cui alla L. 388/2000 assegnava ulteriori risorse, nell’ammontare di 100 miliardi delle ex lire oltre quelle stanziate dalla L. 448/1998

–        l’art. 767 di cui alla L. 296/2006 consentiva – limitatamente allo stanziamento per l’anno 2007 – di poter utilizzare dette risorse “anche ai fini del finanziamento delle spese di avvio dei Fondi di previdenza complementare dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche”

–        il personale dei comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, rientra nell’alveo del personale in regime di diritto pubblico “non contrattualizzato” – di cui all’art. 3 comma 1 decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165;

–        l’art 8, comma 3 del D.lgt 252/2005 (Disciplina delle forme pensionistiche complementari) stabilisce che: “Nel caso di forme pensionistiche complementari di cui siano destinatari i dipendenti della pubblica amministrazione, i contributi alle forme pensionistiche debbono essere definiti in sede di determinazione del trattamento economico, secondo procedure coerenti alla natura del rapporto;

tenuto conto che

–        la responsabilità di dare avvio alla procedura di concertazione previdenziale compete al Dipartimento della Funzione Pubblica e in tale quadro il Governo, a margine del provvedimento di concertazione relativo al biennio 2008-2009, siglato nel settembre 2010, aveva sottoscritto un impegno finalizzato ad attivare, in tempi ragionevolmente contenuti, un tavolo tecnico presso il Dipartimento della Funzione Pubblica per dare impulso all’istituzione di forme di previdenza complementare nell’ambito del Comparto Sicurezza.

–        il Ministro della Difesa aveva chiesto, con due missive inviate a febbraio ed a novembre 2010 al Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione di attivare all’uopo un tavolo tecnico presso il Dipartimento della Funzione Pubblica. Pur avendo il Governo accolto, nel mese di maggio 2012, una mozione, approvata dal Senato, con la quale si impegnava ad avviare forme pensionistiche complementari per il personale del Comparto Difesa-Sicurezza, in mancanza delle procedure di negoziazione e concertazione previste dalla legge sopra richiamata quale strumento per addivenire all’attivazione della “previdenza complementare”, l’Amministrazione della Difesa non ha alcuna possibilità di procedere in tal senso;

considerato che

– il personale rappresentato dalle scriventi associazioni sindacali ha subito e sta tutt’ora subendo un gravissimo danno previdenziale derivante da trent’anni di inerzia legislativa e governativa;

– che l’avvio della previdenza complementare diventa una condizione essenziale e integrante nella definizione del rinnovo contrattuale del personale militare attualmente in corso;

Tutto ciò premesso, le associazioni sottoscritte 

chiedono,

alla luce di tutto quanto sopra riportato, l’apertura a margine dell’attuale procedura di rinnovo contrattuale, di un tavolo negoziale appositamente dedicato all’avvio della Previdenza Complementare. 

Garantire misure previdenziali adeguate e sostenibili per le future generazioni, che ogni giorno prestano la loro opera a servizio della patria è un dovere morale ancor prima che istituzionale, per assicurare un domani sereno e dignitoso a chi ha servito con dedizione la propria Nazione.

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