Si è sfiorata la tragedia, la notte scorsa, nel carcere di Prato.
Spiega Pasquale Salemme, segretario nazionale per la Toscana del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo della Categoria:
“Questa notte, intorno all’una, un detenuto italiano ristretto nella Terza sezione, in evidente stato di ebrezza ha dapprima dato fuoco alla zanzariera posta sul blindato della cella, e successivamente incendiato il materasso del letto.
l’Agente di servizio sul piano intervenuto tempestivamente ha dato l’allarme e sono sopraggiunti altri colleghi in supporto. Le conseguenze sono state 7 Agenti in ospedale, tra intossicati e contusi, il più grave degli Agenti con 30 giorni di prognosi.
Il SAPPE ribadisce ancora una volta che l’attuale situazione in cui versa la Casa Circondariale è preoccupante e indispensabile appare un intervento dei competenti uffici dipartimentali atto a ristabilire un clima di serenità tra gli operatori scomparso da tempo”.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, evidenzia come nel carcere di Prato si siano vissuti “momenti di grande tensione e pericolo, gestiti con grande coraggio e professionalità dai poliziotti penitenziari, coordinati al meglio dall’Ispettore di servizio e dal Comandante. Poteva essere una tragedia, sventata dal tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari di servizio nel Reparto e dal successivo impiego degli altri poliziotti penitenziari in servizio nel carcere.
Quanto accaduto nel carcere di Prato è sintomatico del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti, ma è evidente che l’Amministrazione Penitenziaria deve trovare serie e urgenti soluzioni alla grave situazione riferita all’organico del Reparto di Polizia Penitenziaria del carcere di Prato”.
Roma, 12 settembre 2020
Dott. Donato CAPECE – segretario generale SAPPE
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