Roma – «La nostra Difesa, così come è concepita nel Libro bianco, non è altro che un idrocefalo con la testa formata da una miriade di scatole cinesi costituite da Stati maggiori, agenzie, alti comandi che gravano su un corpo esile e senza forza»: l’ex capo di Stato Maggiore della Marina, Giuseppe De Giorgi, non usa mezzi termini.
Ma assicura: «Non muovo attacchi politici. Considero però il Libro bianco pernicioso per l’efficacia delle forze armate, per il controllo democratico delle medesime e più in generale per l’interesse pubblico. Per questo trovo pericoloso tacere».
«Parto dalla Marina: finanziamenti col contagocce e piano Brin sempre più diluito nel tempo. Così si fa perdere di efficacia l’investimento sotto il profilo funzionale.
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