È quanto riporta il Corriere della Sera sulla vicenda subita da un tassista milanese.L’uomo ha consegnato la registrazione audio alla redazione del quotidiano, per rendere pubblico il triste fatto. I soprusi che avrebbe subito da un poliziotto svizzero pochi giorni fa, esattamente il 3 aprile, mentre si trovava nella galleria Vedeggio-Cassarate intento a trasportare un cliente, sono stati registrati dal sistema di sicurezza del taxi. Nella registrazione il poliziotto continua a farneticare , sicuro di non essere registrato….
Vi rimandiamo all’articolo completo del quale pubblichiamo un breve estratto:
Milano, porta cliente in Svizzera:
taxi minacciato dalla polizia
di Giacomo Valtolina
La voce dell’agente — catturata dai microfoni di sicurezza del taxi Oscar 74 — è agitata, sopra le righe: «Forse lei non ha capito: qui non siamo a Milano. Qui detto io quello che si fa! (…) Erano 400 franchi, ma spero sia il doppio o il triplo e questo signore, glielo dico io, va via in croce: 2016 anni fa un tizio veniva messo in croce, oggi lo metto in croce io un tizio». È il 3 di aprile lungo la galleria Vedeggio Cassarate a Vezia, a pochi chilometri da Lugano. Sono da poco passate le 22.30 e chi parla è un agente della polizia cantonale svizzera, reparto mobile Sottoceneri. Ce l’ha con un tassista milanese, Sergio L., che a bordo ha un cliente. Il motivo è scritto sul verbale: «Per aver eseguito un trasporto professionale di persone non autorizzato in Svizzera, tragitto Milano/Lugano Pregassona; carico di una persona sul tragitto di rientro; tassametro in funzione». Franchi: 400. Euro: 393. «Quando ho ragione ho ragione» strilla sicuro l’agente, probabilmente ignaro di essere registrato.
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