Poliziotto aveva patteggiato un anno perché accusato di falso, si scopre che è innocente

Aveva patteggiato un anno per l’accusa di falso. Ora, con la conclusione del processo al suo co-imputato, è emersa anche la sua innocenza. Giuseppe Cavuoti, 55 anni, sovrintendente capo della Polizia stradale di Saluzzo, nel 2004 era stato coinvolto nelle indagini per il furto di mobili e opere d’arte nella Palazzina di caccia sabauda di Stupinigi (Torino). Una vicenda che aveva destato grande scalpore.

 Il responsabile dell’inchiesta era «Arciere», il maresciallo dei carabinieri Riccardo Ravera, che aveva anche partecipato con il capitano «Ultimo» alla cattura di Totò Riina. Il sottufficiale entrò in contatto con Cavuoti, che lavorava alla sezione di Polizia giudiziaria della Procura di Saluzzo, perché aveva conoscenze con gli ambienti dei nomadi della zona.

PRIMO E SECONDO GRADO 

In primo grado Ravera e Cavuoti erano coimputati. Nel 2005 la refurtiva fu fatta ritrovare in un campo. Per il furto furono perseguiti alcuni componenti della famiglia sinti Decolombi. QUI

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