È nell’organizzazione del lavoro e del sistema di turnazione, oltreché naturalmente nella tipologia e nella specificità di alcuni servizi, che vanno cercate le principali cause di stress per il personale della Polizia di stato e, ovviamente, per tutti gli operatori delle Forze dell’ordine.
Con conseguenze che possono ripercuotersi sull’efficienza dell’attività di polizia e dunque sulla percezione di sicurezza dei cittadini. A finire sotto accusa, in particolare, è il cosiddetto “turno in quinta”, cioè il sistema cadenzato di orari che si sviluppa nell’intero quadrante giornaliero e che prevede un impiego notturno ogni 5 giorni.È questo uno degli aspetti più interessanti emersi dal convegno nazionale organizzato a Roma il 28 aprile dal Silp-Cgil, dove sono intervenuti anche il Capo della Polizia Alessandro Pansa e la segretaria confederale Cgil Gianna Fracassi.