Di Fiorenza Sarzanini
La partita è entrata nella fase finale, già venerdì il governo potrebbe nominare i nuovi capi di forze armate, intelligence, guardia di Finanza e polizia. Dopo mesi di trattative con il Quirinale, la «rosa» si è ormai ristretta, anche se non tutte le caselle sono state riempite.
Nelle prossime ore si continuerà a valutare i profili dei vari candidati in campo, i ministri di riferimento presenteranno le loro proposte, pur nella consapevolezza che la decisione finale sarà presa dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in accordo con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Le tensioni
Nelle ultime settimane non sono mancati momenti di tensione legati alla volontà del premier di procedere alla nomina immediata del comandante delle Fiamme Gialle e di assegnare un ruolo istituzionale all’amico Marco Carrai. Alla fine è prevalsa la linea di muoversi in un’unica tornata, mentre l’imprenditore dovrebbe diventare consulente di Palazzo Chigi per la cybersicurezza, quindi senza avere accesso ai fondi e alla gestione del personale. Un ruolo comunque importante, soprattutto se si tiene conto degli investimenti previsti in questo settore per contrastare il pericolo del terrorismo fondamentalista e del fatto che più volte Renzi ha invocato «un sistema di informatica maggiore, di maggiore digitalizzazione delle immagini, per riuscire a fare il riconoscimento facciale.
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