Pedofilia. Nei guai un Luogotenente della Marina Militare

Un luogotenente della Marina Militare in servizio a Roma risulta indagato per divulgazione, cessione e detenzione di numerose immagini, video e foto pedopornografiche, anche in archivi Cloud.

L’indagine è stata avviata dalla polizia postale di Venezia. L’abitazione del militare è stata perquisita dalla Postale di Latina. Da quanto riporta “mondoreale”, gli investigatori hanno accertato la presenza del materiale pedopornografico.

In totale sono 16 le persone indagate. Le indagini avrebbero rivelato che tutti utilizzavano l’App di messaggistica istantanea Kik Messenger per scambiarsi il materiale pedopornografico, nascondendosi dietro uno pseudonimo. Durante il blitz sono stati sequestrati migliaia di file, decine di smartphone e computer e dalle perquisizioni è emerso che alcuni indagati usavano anche canali Telegram.

Soltanto lo scorso 10 ottobre, un carabiniere era stato finito agli arresti per lo stesso reato. Il militare, in servizio a Napoli, si collegava addirittura dal pc della caserma. Oltre alle accuse di pedofilia, dovrà rispondere anche di “peculato”.

In questo caso le indagini avevano rivelato l’utilizzo di sistemi di anonimi come Tor e Vpn e servizi di messaggistica crittografata per scambiarsi tra loro foto e video di natura pedopornografica, catalogati in base a criteri di età, sesso ed etnia, con contenuti raccapriccianti di abusi su minori, anche neonati, alcuni dei quali vittime di pratiche di sadismo.

La Polizia Postale  ha operato tra Catania, Bolzano, Brescia, Chieti, Como, Lecco, Milano, Napoli, Parma, Pisa, Roma, Savona, Sassari, Torino, Treviso e Varese riuscendo anche a localizzare alcuni dei luoghi degli abusi e ad identificare tre vittime minorenni. Venti le persone indagate.


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