NON È CONVENIENTE ARRIVARE PRIMI AL RINNOVO DEL CONTRATTO!

 28 novembre 2023 1° Lgt. in pensione Antonio Pistillo

La Legge di bilancio ha previsto le risorse finanziarie, per un ammontare di 5 miliardi, per i contratti del triennio 2022-24 del pubblico impiego, per cui a partire da gennaio si potrà procedere ai rinnovi.

Contemporaneamente alla Legge di bilancio, c’è stata l’emanazione di un decreto legge che anticipa in un’unica soluzione, a dicembre 2023, gli incrementi complessivamente previsti per il 2024 pari a 6,7 volte l’indennità di vacanza contrattuale già in godimento, ma da gennaio del prossimo anno, non essendo stato rifinanziato l’aumento dell’1,5%, la busta paga sarà inferiore a quella del 2023.

Come detto dalla Presidente del Consiglio e dal Ministro Paolo Zangrillo, nella riunione avuta con tutte le organizzazioni sindacali rappresentative del pubblico impiego, il contratto del Comparto della Difesa, Sicurezza e Pubblico Soccorso sarà il primo ad essere rinnovato e quella che potrebbe sembrare una fortuna, invece finirebbe per danneggiare economicamente quella fetta di personale con un imponibile previdenziale annuo da 33.411 a 34.990 euro, corrispondenti rispettivamente ad un reddito annuo di circa 28.900 e 30.280 euro.

Se il contratto del personale della Difesa che secondo Il Sole 24 Ore del 16 novembre assicurerà dal 2024 un aumento medio del 3,7% pari a 123 euro lordi (circa 65 netti), venisse approvato entro il primo trimestre del 2024 e applicato dal rateo di stipendio di luglio, per il personale nelle fasce di reddito sopraindicati verrebbe meno il taglio del cuneo in virtù dell’aumento della retribuzione derivante dall’adeguamento contrattuale, come dimostrato da tabella a seguire.

 

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