La prima regola sarebbe il buonsenso. Ma in assenza di quello servono norme stringenti: dopo il divieto di selfie per i medici in sala operatoria, scattato in seguito ai sempre più numerosi episodi segnalati al ministero e agli ordini professionali, anche altri settori si preparano a una stretta per l’attività sui social network.
Ad esempio, si stanno muovendo i vertici della polizia e il Csm, mentre carabinieri e guardia di finanza erano intervenuti già qualche anno fa.
In una circolare del 2013, infatti, i vertici dell’Arma e delle Fiamme gialle avevano vietato ai loro uomini di postare commenti, fotografie, o qualsiasi altro intervento sui social che potesse lasciar intendere che quella espressa era la posizione di carabinieri e guardia di finanza e non solo dei singoli utenti.
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