Andrea Spinelli, un passato da fotoreporter e sottufficiale in Aeronautica, siciliano di Catania, ma ormai pordenonese di adozione, è deceduto alcuni giorni fa per un tumore al pancreas con cui lottava da 10 anni. Per i medici, che nel 2013 gli diagnosticarono il tumore, non c’era speranza e sarebbe dovuto morire nel giro di qualche settimana.
Il cancro gli fu diagnosticato quando era ancora in servizio in Aeronautica. Da allora, l’ormai ex militare, oltre a percorrere a piedi mezza Europa, ha scritto anche una serie di libri di successo, “Se cammino, vivo”; “Il caminante”; “Camminatore, pellegrino e viandante”.
Ciò che mi fa più incazzare è quando scrivono “male incurabile”- sosteneva Andrea in alcune interviste – Allora la chemioterapia perché la faccio? Chiamiamolo col suo nome: si chiama cancro, tumore» . Adesso qualcuno clicca sul mio nome e scopre che si muore ma anche che si vive».
“Nell’ottobre del 2013 mi avevano dato venti giorni di vita . Da allora ho fatto oltre 2 anni di chemio che avrebbero steso chiunque. Ma io non mi arrendo”. Quando gli avevano detto che gli mancava meno di un mese, aveva deciso, infatti, di godersi appieno ogni istante e iniziato a spostarsi soltanto a piedi. Un giorno dopo l’altro, senza programmi. E quando ha visto che “la bestia”, come l’aveva soprannominata, non avanzava, ha fatto del movimento fisico il suo pane quotidiano. Il camminare era diventato la sua vita.
Nella sua pagina fb, Andrea ha raccontato gli ultimi 10 anni della sua vita, fino agli ultimi giorni, con un post del 18 marzo scorso, nel quale scriveva:
Un mese di Hospice e sono ancora qua a ringraziare chi si sta occupando di me. Molto probabilmente non riuscirò più a camminare, ma con la mente desidero ancora fare qualche passo, non perderò mai la speranza. Con serenità, buona vita.
Oggi Andrea non c’è più, ma il suo caso , oltre ad essere ancora oggetto di discussione nei convegni a tema, nel dicembre 2019 venne ripreso dall’oncologo che lo aveva in cura in uno studio scientifico –
R.I.P.