“Sebbene abbia votato a favore delle missioni internazionali ho voluto lanciare un segnale presentando una risoluzione.
Un atto che si pone in una posizione terza rispetto ai suoi omologhi di maggioranza e opposizione, da me non condivisi perché, da una parte la risoluzione di maggioranza esprime troppa moderazione rispetto ad alcune criticità presenti in particolare nella missione in Libia, operazione Irini e sul futuro scenario di ridimensionamento in Afghanistan, d’altra parte l’atto delle opposizioni interpreta un ‘no’ che rischia di apparire ideologico, perché incapace di valorizzare le parti sane delle missioni, come ad esempio l’attività sanitaria svolta a Misurata.
Il punto di equilibrio tra queste posizioni, che io ho voluto sottolineare anche con la mia risoluzione chiedendo formalmente alcuni impegni al governo, tiene conto degli sforzi delle donne e degli uomini impiegati sia come personale civile che militare nei contingenti all’estero.
Il loro lavoro di supporto e accompagnamento alla pacificazione in vari scenari internazionali, è sana proiezione per l’immagine dell’intero Paese, nonostante la politica estera abbia dimostrato di non avere una netta visione, e di conseguenza di non possedere la giusta autorevolezza che servirebbe per non rimanere unicamente spettatori di fronte a quanto altri sposteranno all’interno del Mare Nostrum e nel più ampio quadro geopolitico”.
Lo dichiara la deputata Alessandra Ermellino, membro della commissione Difesa.
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