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Missioni e rimborsi. La Corte dei Conti condanna militare. Dovrà risarcire il Ministero della Difesa per 135mila euro

https://banchedati.corteconti.it/documentDetail/LAZIO/SENTENZA/5/2022 https://banchedati.corteconti.it/documentDetail/LOMBARDIA/SENTENZA/69/2023

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La vicenda che vide alle cronache un delegato del Cocer dei Carabinieri, nei mesi  scorsi è finita al vaglio della Corte dei Conti per un presunto “danno erariale.

La Corte, nel marzo 2021, ha emesso il proprio verdetto. Ne proponiamo un brevissimo stralcio.

Il delegato, anzi ormai ex, era stato chiamato in causa dalla Corte dei Conti per sentirlo condannare al pagamento della somma di euro 135.503,95€.

All’ Appuntato dei carabinieri, formalmente in servizio presso la Legione Carabinieri Sicilia, venivano contestate una serie di condotte, integranti le fattispecie di reato di truffa e falso, asseritamente poste in essere dal  gennaio del 2015 ed il dicembre 2016.

Il militare , titolare delle funzioni di delegato sindacale per la categoria Appuntati e Carabinieri- si apprende dalla sentenza – chiamato, in conseguenza, per tale attività istituzionale a presenziare dal lunedì a venerdì di ogni settimana presso la Presidenza del Consiglio Centrale di Rappresentanza Militare, avrebbe percepito indennità per missioni mai effettuate e rimborsi per spese di viaggio e di soggiorno mai sostenute, servendosi di documentazione giustificativa falsa.

In estrema sintesi – si apprende dalla sentenza – il militare accreditava falsamente di recarsi e di permanere nella sede Consiglio Centrale di Rappresentanza Militare benché mai, in realtà, avesse lasciato il suo territorio di appartenenza, così come acclarato dalle informative – formate nell’ alveo delle indagini delegate relative al procedimento penale , rispettivamente in due distinti lassi temporali: da maggio ad agosto 2016 (la prima) e da gennaio 2015 al maggio 2016, nonché dal settembre al dicembre 2016 (la seconda).

Il complessivo danno erariale contestato si articola in due distinte partite:

a) quanto indebitamente corrisposto al convenuto a titolo di indennità e rimborsi per spese di missione mai sostenute e pari ad euro 101.940,65;

b) ciò che, non meno indebitamente, al militare infedele è stato erogato quale retribuzione, stante il servizio prestato per l’Amministrazione di appartenenza, e pari ad euro 33.563,00.

La controversia – sostiene il giudice – merita accoglimento. Come esposto in narrativa, il danno erariale contestato consiste, secondo l’ atto introduttivo, a titolo di indennità e rimborsi spese per missioni, nonché a titolo di retribuzione per la vita lavorativa (non) prestata che il militare ha indebitamente incamerato.

L’appuntato dell’ Arma dei Carabinieri in servizio presso la Legione Carabinieri Sicilia, ha infatti rivestito per svariati anni la qualità di delegato sindacale per la categoria Appuntati e Carabinieri nella Rappresentanza militare presso la Presidenza Co.Ce.R. Sezione Carabinieri, dove era chiamato a recarsi, ogni settimana, a Roma.

Sarebbe tuttavia emerso che, nel periodo gennaio 2015/dicembre 2016 cui si riferiscono le condotte causative di danno erariale, il militare , con uno schema comportamentale omologo e reiterato nel tempo, ometteva con frequenza di recarsi nella Capitale e, allorché vi si recava, non sosteneva effettivamente, in tutto o in parte, le spese poi rimborsategli (specie quelle alberghiere).

Dopo una attenta analisi di tutto il procedimento, la cui conferma analitica si compone di circa 350 pagine, nelle quali venivano riportati tutti gli spostamenti effettuati dal militare, la Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale per la Regione siciliana, ha dichiarato la responsabilità amministrativa del militare per un importo pari a 135.503,95  in favore del Ministero della Difesa Arma dei Carabinieri, oltre rivalutazione monetaria dalla data di pagamento di ciascun emolumento indebito e fino alla data di pubblicazione della presente sentenza, nonché oltre interessi legali, sulla somma così rivalutata, dalla data di pubblicazione della presente sentenza.

 

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