Genova – Mercoledì dalle 18 alle 19 davanti a Palazzo Ducale si svolgerà una manifestazione di protesta contro l’intervento militare italiano in Niger, concordato nei giorni scorsi tra la ministra della DifesaRoberta Pinotti e il collega del Niger e annunciato successivamente dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Un’iniziativa organizzata dal comitato “Ora in silenzio contro la guerra”, simile a quelle che si stanno svolgendo in altre zone d’Italia. Gli organizzatori sostengono che l’intervento in Niger violi la Costituzione e che miri soprattutto a combattere le migrazioni, piuttosto che l’Isis e gli schiavisti, con una impostazione di stampo colonialista.
Paradossalmente, anche la Lega Nord è contro l’intervento: secondo Roberto Calderoli «chi blatera di mandare i nostri militari in Niger, con un’enorme spesa, dimostra di non aver capito nulla:
dobbiamo usare qui i nostri soldati, per sigillare le nostre frontiere e non far sbarcare i clandestini sulle nostre coste. Sigilliamo i nostri confini, altro che andare in Niger…». Va detto che, al di là della difficile blindatura di migliaia di chilometri di costa, tutti i trattati internazionali sui diritti umani vietano di opporsi al soccorso di persone in difficoltà e che in passato l’Italia è già stata accusata di violazioni del genere.
Dal canto suo, la strategia comunicativa del governo e degli apparati militari è quella di insistere sul fatto che la missione sia rigorosamente “no combat” e che abbia una componente umanitaria. Un team di ricognizione è in questi giorni a Niamey per studiare le necessità della nuova missione militare italiana in Niger, che partirà col nuovo anno, dopo il via libera delle Camere. L’obiettivo, ha spiegato il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, è «consolidare quel Paese, contrastare il traffico degli esseri umani ed il terrorismo». Leggi tutto, clicca QUI