L’interrogazione parlamentare del deputato Roger De Menech ha finalmente prodotto qualche risultato in tema di suicidi del personale in divisa. Il Ministero della Difesa ha annunciato che si sta facendo carico di una serie di azioni per prevenire e arginare il numero di suicidi tra gli addetti delle Forze Armate. Lo ha riferito il sottosegretario Angelo Tofalo in risposta all’interrogazione del deputato Roger De Menech, vice presidente della commissione Difesa della Camera.
De Menech nell’interrogazione diretta al Ministro della Difesa Lorenzo Guerini chiedeva quale sia l’attuale situazione dei sostegni e dell’assistenza psicologica forniti al personale delle Forze Armate.
Nei giorni scorsi – si leggeva nell’interrogazione presentata da De Menech – una soldatessa alpina trentenne, già in servizio per 4 anni come fuciliere a Orcenigo in Friuli, si è suicidata nella caserma Salsa a Belluno.↓
Da notizie a mezzo stampa, parrebbe che la donna avesse deciso di restare nell’alloggio durante la giornata festiva di domenica. A luglio 2019 era stata dichiarata temporaneamente non idonea al servizio per depressione dalla commissione medico-ospedaliera di Padova che aveva proposto che venisse sottoposta a un trattamento sanitario obbligatorio (Tso). La donna l’aveva evitato optando per il ricovero di una settimana in ospedale per gli accertamenti. Il fenomeno dei suicidi nelle nostre comunità e quindi anche tra le forze armate sta assumendo contorni preoccupanti.
C’è bisogno – aveva sostenuto De Menech – di porre forte attenzione riguardo a tali eventi e valutare più presidi e assistenza psicologica obbligatoria per chi svolge compiti di pubblica sicurezza e ha la responsabilità dell’arma d’ordinanza –:
come il Ministro interrogato intenda far fronte al fenomeno dei suicidi tra le forze armate e se intenda adottare iniziative per indagare su eventuali ragioni di fondo che sono da minimo comune denominatore a queste situazioni; quale sia l’attuale situazione dei sostegni e dell’assistenza psicologica forniti al personale delle Forze Armate.
La risposta del ministero all’interrogazione – sostiene De Menech – è rassicurante poiché evidenzia l’attenzione sia dei vertici militari sia del ministro sul fenomeno.
Il ministero, si apprende dalla risposta fornita da Tofalo all’interrogazione di De Menech – ha attivato un tavolo tecnico interforze per definire in maniera dettagliata le misure precauzionali da attuare nel breve, medio e lungo termine. È stata avviata una campagna di informazione e sensibilizzazione con la distribuzione di specifici materiali con una serie di raccomandazioni per intercettare e affrontare situazioni che possano preludere ad atti di autolesionismo ed è stata creata una pagina web, intitolata MilitarMente sul sito della Difesa per promuovere il benessere psicologico e la salute mentale. Inoltre, nel 2019 è stato attivato un corso per formatori sulla prevenzione dei suicidi nelle Forze Armate grazie al quale si è costituito un primo gruppo di professionisti, psicologi e psichiatri.
È in corso di allestimento un’applicazione per smartphone per dare in modo immediato indicazioni sui presidi e consultori attivi in ambito Difesa. Tra le azioni a lungo termine è previsto il rafforzamento del Centro Veterani della Difesa e il potenziamento della rete di monitoraggio del personale nei reparti, anche attraverso la collaborazione con gli organi della sanità civile presenti sul territorio.
«Manteniamo alta l’attenzione sul fenomeno», conclude De Menech, «in stretta collaborazione con il ministro della Difesa, Guerini e con i vertici militari, valutando se il caso ulteriori iniziative a livello parlamentare».
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