Sotto accusa l’assistenza sanitaria svedese. Coinvolti, a loro insaputa, 256 militari svedesi.
I fatti sono avvenuti tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70. I militari , in servizio nel Reggimento di Uppsala (una città a nord di Stoccolma) ricevettero un’offerta di 50 corone (che corrispondeva a dieci indennità giornaliere) , per partecipare ad un programma volontario di congelamento dello sperma nell’azoto liquido.
Dopo decenni sta emergendo una drammatica realtà. Alcuni di loro sono diventati padri senza aver prestato alcun consenso alla donazione.
Per ora solo in 17 hanno ammesso di aver donato lo sperma e alcuni test del DNA purtroppo, mostrano che almeno in tre sono padri biologici di uno o più bambini nati tramite inseminazioni presso l’ospedale universitario di Uppsala.
Un’inchiesta parallela ha rivelato un furto di sperma nelle cliniche femminili di Halmstad e Uppsala e con l’aiuto di test del DNA e ricerche familiari, si è riusciti a dimostrare che lo sperma è stato utilizzato per l’inseminazione negli anni ’70, ’80 e ’90 senza alcun consenso dei donatori.
In totale, sono attualmente noti nove casi ( 3 militari e 6 civili) in cui gli uomini sono diventati involontariamente padri biologici di 11 bambini. L’inchiesta è solo all’inizio, e potrebbero emergere nuove rivelazioni.
La Corte di giustizia europea ha avviato un’indagine sui furti di sperma ad Halmstad e chiede una risposta allo stato svedese.
Sia un controllo interno che uno esterno hanno stabilito che le operazioni di inseminazione presso l’ospedale della contea di Halmstad violavano la legislazione in vigore all’epoca.
I responsabili delle cliniche femminili di Halmstad e Uppsala, sono ormai passati a miglior vita, anche se l’inchiesta prosegue e la tv svedese SVT che ha fatto emergere lo scandalo, ha già avviato alcuni programmi : “I militari e l’esperimento” , “Furto di sperma” e “Il tradimento dei bambini donatori”. Tutto visionabile su SVT Play.