"data-block-on-consent="_till_accepted"data-auto-format="rspv" data-full-width>

Abbiamo militari ovunque ma non dove servono a noi

"data-block-on-consent="_till_accepted">

In Libia – scrigno dei nostri interessi strategici e roccaforte di uno Stato Islamico distante meno di 500 chilometri da noi – non manderemo un solo fantaccino. Il nostro posto nell’ex-colonia lo prenderanno i caschi blu del Nepal. E così chiederemo a loro, in caso di bisogno, di difendere uno stabilimento di Mellitah costato 7 miliardi o quel gasdotto Greenstream che garantisce il 12 per cento dei consumi italiani di gas.

La paradossale marcia indietro del governo Renzi è solo la punta d’iceberg dell’inconcludente approccio con cui affrontiamo da due anni la crisi libica. Una crisi potenzialmente esiziale non solo per la nostra economia, ma anche per la gestione dei flussi migratori e la minaccia alla sicurezza esercitata da uno Stato Islamico presente non più solo a Sirte, ma anche attorno a Tripoli.

Leggi l’articolo completo QUI

Condivisione
"data-block-on-consent="_till_accepted">
"data-block-on-consent="_till_accepted"data-auto-format="rspv" data-full-width>