Una morte tragica quanto assurda quella avvenuta nel gennaio 2023 all’ ospedale Fazzi di Lecce.
A perdere la vita, dopo un primo ciclo di chemioterapia, il sottufficiale della Marina Militare Francesco Sebastio.
Il militare, fatta la chemio, era tornato a casa, dove venne colto da dolori e febbre alta. Tornò in ospedale e fu trasferito in rianimazione dove spirà alcuni giorni dopo.
I familiari decisero di sporgere denuncia, chiedendo che venisse fatta chiarezza sulla vicenda.
Da quanto riporta Lecce Prima, la Procura aprì un fascicolo di inchiesta iscrivendo, come atto dovuto, 11 nomi nel registro degli indagati, tra camici bianchi e personale sanitario.
Ora, per cinque di loro, il pm ha chiesto il rinvio a giudizio. Sarebbero tutti medici che si sono occupati del caso. Due medici, secondo l’accusa, avrebbero somministrato all’uomo un farmaco controindicato per una patologia riscontrata solo in seguito, quindi senza attendere gli esiti degli esami di laboratorio ma basandosi sulle dichiarazioni del militare che credeva di non esserne affetto; gli altri invece gli avrebbero somministrato terapia anticoagulante in un dosaggio ritenuto assolutamente inappropriato, agendo “con imprudenza e imperizia, non monitorando adeguatamente il quadro clinico pre-chemioterapico, cagionando un aggravamento della sua condizione di salute tale da metterlo in pericolo di vita”, fino ad arrivare al tragico epilogo.
Il prossimo 15 gennaio ci sarà l’udienza preliminare dinnanzi alla Gip Maria Francesca Mariano .