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Militare interviene a difesa dell’amico trans per via di un cliente. Spunta una pistola. Condannati entrambi

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Il  cliente si era rifiutato di  fare sesso e non voleva pagare. Il trans quindi ha chiamato l’amico militare, ma entrambi sono finiti nei guai.

La vittima è un turista romano di 39 anni che cercava una serata di svago a sfondo sessuale. Però quando l’uomo è giunto nella casa del trans ci ha ripensato.

L’episodio risale a tre anni fa ed è accaduto a Riccione. Il turista, dopo aver preso appuntamento  con il trans brasiliano tramite un sito di incontri , si era recato nella sua casa a Riccione, ma una volta giunto nell’appartamento, aveva improvvisamente cambiato  idea.

Il trans a quel punto ha preteso ugualmente il pagamento della prestazione, ma il turista aveva sborsato solo 50 euro a fronte dei 100 pattuiti.

IL RUOLO DEL MILITARE 

Il viado, innervosito dal mancato pagamento della prestazione,  ha chiamato l’amico militare, un Caporal Maggiore. Quando l’uomo ha raggiunto i due nell’abitazione, avrebbe puntato una pistola sulla tempia del turista, obbligandolo a pagare.

La vicenda si è conclusa ieri. Malgrado il pm Davide Ercolani avesse chiesto una condanna a cinque anni per rapina, i due sono stati condannati ad un anno e dieci mesi. La pena è stata sospesa perché sono state riconosciute le attenuanti generiche prevalenti e la minima entità del danno.


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