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Militare dimesso dall’ospedale muore poco dopo – La rabbia dei parenti

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Una vicenda a dir poco assurda. Un militare di appena 36 anni dimesso dall’ospedale dopo che gli era stata diagnosticata una broncopolmonite. Il ragazzo muore due giorni dopo. L’autopsia  viene negata ai familiari perchè il medico legale è in ferie e non è stato nominato un sostituto ( pare per motivi economici). L’intervento dei carabinieri prima  e di  un deputato poi, riescono a far fissare la data per  l’autopsia. I familiari distrutti attendono ora l’esito della perizia necroscopica che sarà eseguita domani mattina. Di seguito l’articolo di  youtg.net del quale vi proponiamo uno stralcio:>scorri ↓

CAGLIARI. “Roba da terzo mondo, forse peggio”. Duro affondo del deputato di Unidos Mauro Pili, che dalla sua pagina Facebook invoca gli ispettori ministeriali per far luce sulla vicenda di Daniele Paschina, 37 anni, militare di Serramanna in servizio a Civitavecchia, morto in casa due giorni dopo essere stato dimesso dal Brotzu con una diagnosi di broncopolmonite.

Al momento di constatare il decesso, scrive Pili, “il medico nota qualcosa di strano in quella morte improvvisa” disponendo l’autopsia per capire se possa trattarsi – come i familiari sospettano – di un caso di malasanità. E qui nasce un secondo problema.

Sì, perché mentre “il cadavere del giovane militare è drammaticamente riverso nella sala mortuaria dell’ospedale di San Gavino” da domenica scorsa, il medico legale è in vacanza e non ci sono alternative: “Per ragioni, pare economiche – spiega il deputato – non viene chiamato alcun sostituto”.

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