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Militare dell’Esercito sfila l’arma ad un poliziotto e fugge

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Benché la storia risalga al luglio  2016, soltanto oggi  se ne viene a conoscenza. Un processo durato 2 anni e l’assoluzione inattesa. A detta del giudice,  il fatto non sussiste. La notizia è stata resa nota dal portale Ciociaria oggi, e racconta le dinamiche di una vicenda che rasenta l’incredibile.

Il militare all’epoca 36enne era appena rientrato dal Kosovo dove era stato impiegato in una missione di pace. Al rientrò però qualcosa  non andò per il verso giusto. Il Caporal Maggiore ebbe una forte crisi di nervi e fu trasportato al vicino pronto soccorso. Proprio durante i controlli in ospedale sfilò improvvisamente l’arma ad un poliziotto e scappò a piedi nelle vicine campagne.



Rintracciato e arrestato finì sotto processo per rapina aggravata, resistenza e minacce a pubblico ufficiale. Il suo avvocato chiese il processo con il rito abbreviato. Ovviamente durante il processo  vi  fu una consulenza medico legale sulla capacità di intendere e volere del soldato per comprenderne la pericolosità sociale .

Proprio quella consulenza ne ha determinato l’ assoluzione. L’assenza della capacità di intendere e volere ,secondo il perito , è stata solo temporanea.Il giudice ha cosi deciso di non condannare il Caporal Maggiore, bensì di lasciarlo in servizio , ma con mansioni d’ufficio.



immagine di repertorio

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