Dopo l’ennesima giornata di follia e violenza vissuta sabato nel carcere milanese di S.Vittore, con due appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria feriti da altrettanti detenuti in distinte aggressioni, è ferma la denuncia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
“Quel che è accaduto nel carcere di S.Vittore, con le violente aggressioni a due poliziotti ai quali va tutta la nostra vicinanza e solidarietà, ha riportato alla ribalta le difficoltà della struttura detentiva e delle gravi condizioni operative nelle quali lavora ogni giorno il personale di Polizia Penitenziaria”, spiega Alfonso Greco, segretario regionale per la Lombardia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
“Sabato sono accadute due gravi e distinte aggressioni: prima un Ispettore è stato colpito proditoriamente con un pugno al volto da una detenuta con evidenti problemi psichiatrici e poi un altro collega è stato colpito al torace da un detenuto, anch’egli con evidenti problemi”, evidenzia Greco che ha parole di elogio per i poliziotti che operano nelle carceri lombardee:
“E’ solamente grazie a loro se la situazione, seppur grave e critica, non degenera. Poliziotte e poliziotti che svolgono quotidianamente il servizio con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità, pur in un contesto assai complicato per il ripetersi di eventi critici.
Il SAPPE torna a denunciare una volta di più le quotidiane difficoltà operative con cui si confrontano quotidianamente le unità di Polizia Penitenziaria in servizio in Lombardia: agenti che sono sotto organico, non retribuiti degnamente, con poca formazione e aggiornamento professionale, impiegati in servizi quotidiani ben oltre le 9 ore di servizio, senza alcuno strumento idoneo a garantire la loro stessa incolumità fisica”.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE: denuncia come “la consistente presenza di detenuti con problemi psichiatrici è causa da tempo di gravi criticità per quanto attiene l’ordine e la sicurezza dell’Istituto di San Vittore. Il personale di Polizia Penitenziaria è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni.
Ed è grave che, pur essendo a conoscenza delle problematiche connesse alla folta presenza di detenuti psichiatrici, le Autorità competenti non sia ancora state in grado di trovare una soluzione. Ogni giorno nelle carceri italiani succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre.
Così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano. E anche la gestione dei detenuti con problemi psichiatrici, che hanno invaso le carceri dopo la chiusura degli O.P.G. e fatto aumentare il numero degli eventi critici, merita attenzione ed una urgente e compiuta risoluzione”.
Dura la presa di posizione del SAPPE:
“Se gli attuali vertici ministeriali, dipartimentali e regionali non sono in grado di garantire l’incolumità fisica ai poliziotti penitenziari DEVONO DIMETTERSI TUTTI! Le carceri sono in mano ai delinquenti e l’Amministrazione Penitenziaria ha affidato e le politiche penitenziari ai Garanti dei detenuti, facendo venire meno la sicurezza delle strutture.
E’ una vergogna! Fare il poliziotto penitenziario in carcere è sempre più pericoloso e noi ci sentiamo abbandonati da tutti: dalle Istituzioni, dalla politica e soprattutto da Ministero della Giustizia e Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria”.
Roma, 17 gennaio 2022
Dott. Donato CAPECE – segretario generale SAPPE