Sotto i riflettori c’è ancora la qualità dell’acqua a bordo delle navi della Marina militare. Diversi marinai imbarcati, anche per lunghi periodi, hanno denunciato anomalie e criticità a bordo della nave Magnaghi, dove per tutto il 2016 e il 2017 l’acqua utilizzata per cucinare e lavarsi, com’è emerso dalle analisi effettuate dalla Marina stessa, risultava “non conforme all’uso umano”. Nelle scorse settimane anche i carabinieri del Nas hanno fatto accertamenti e prelievi per verificare se l’acqua fosse contaminata da legionella.
Un batterio che si sviluppa dove c’è acqua stagnate e che può contagiare l’uomo, risultando, nei casi più gravi, cancerogeno o provocando perfino la morte. Sulla vicenda, di cui hanno parlato anche ‘Le Iene’, il 6 aprile scorso è tornato anche l’ammiraglio Donato Marzano, comandante in capo della squadra navale della Marina militare. “L’acqua utilizzata a oggi su nave Magnaghi adesso è conforme” ai parametri previsti dalle legge e “tutte le volte che la nave è uscita in mare lo ha fatto dopo controlli certificati e in sicurezza”, ha assicurato.
L’acqua viene prelevata regolarmente e analizzata “da laboratori certificati”, ha aggiunto Marzano che ha mostrato gli esiti, tutti favorevoli, degli accertamenti effettuati negli ultimi mesi. Anche prima era così? A chiederselo è Luca Marco Comellini, segretario del Partito per la Tutela dei Militari, che ha raccolto diversi appelli e denunce, prime tra tutte quelle del maresciallo infermiere Emiliano Boi che nel 2011 si era accorto che l’acqua della fregata Duillio, sulla quale era imbarcato, era contaminata.Leggi tutto, clicca QUI