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MARINA MILITARE: EROI SILENZIOSI, EROI OGNI GIORNO – IL VIDEO REPORTAGE DI TIZIANA BIANCHI

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La giornalista Tiziana Bianchi dal 27 novembre al 5 dicembre scorsi è stata imbarcata su due unità della Marina Militare impegnate nell’operazione “Mare Sicuro”

Redazione

Una chiacchierata davanti a un caffè con la giornalista Tiziana Bianchi che ci ha raccontato una esperienza emozionante. Bianchi dal 27 novembre al 5 dicembre scorsi, con specifica autorizzazione del Ministero della  Difesa, è stata imbarcata su due  unita` della Marina Militare (il Bergamini ed il Cigala Fulgosi) impegnate nell’operazione “Mare Sicuro” nel mare prospiciente la Libia . Dopo gli attentati di Parigi, “Mare sicuro”, iniziata nel marzo di quest’anno e` stata implementata. La Marina Militare, oltre a sottrarre da morte certa le vite di migranti, svolge anche attività` di polizia di alto mare per la sicurezza delle  navi, trasposto merci e pescherecci.Durante questo periodo Tiziana Bianchi ha vissuto a stretto contatto con l’equipaggio: “Sono stata trasferita da una nave all’altra in elicottero trovandomi, tra l’altro, a trascorrere la festività di Santa Barbara, patrona della Marina Militare, che a bordo si vive in maniera del tutto singolare. Insieme con i militari, sono stata calata su un’idrobarca, avendo l’opportunità` di osservare e vivere in prima persona il salvataggio di migranti. Nell’arco di 5 ore da notte fonda all’alba, in 3 diversi eventi, ne sono stati salvati 301”. Buona visione
Il 2015 nel mondo e, in particolare, per noi italiani, sarà certamente ricordato per due straordinari eventi: l’EXPO e l’apertura dell’anno giubilare. Si tratta di eventi di natura molto diversa, al centro dei quali si pone l’uomo in relazione alla propria vita terrena da un lato e spirituale dall’altro. L’essere umano che oggi, proprio su questi aspetti, è chiamato a difendersi dall’espressione di un’involuzione di se stesso verso un cinico individualismo o, peggio, egoismo, teso ad alterare il rapporto tra gli uomini di culture diverse. Un vero e proprio declino di valori, che nella realtà, lo scorso anno, si è tradotto in trentacinque attacchi terroristici commessi dal Daesh e costato la vita ad oltre 890 persone. Ciò che è accaduto a Parigi il 13 novembre scorso, poi, ha definitivamente segnato i confini tra un’Europa aperta, culla dei valori di civiltà e pacifica convivenza, e l’Europa pervasa dalla paura che, in nome della sicurezza dei propri cittadini, si è sbilanciata verso pericolosi nazionalismi a dispetto di azioni comuni e coordinate tra gli Stati membri. L’innalzamento di muri di confine e la chiusura delle frontiere contro l’ingresso dei migranti ha, d’un colpo, rinnegato i principi cardine sui quali questa Europa affonda le proprie radici.

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