Marina la scuola e interviene l’esercito

Marina la scuola e interviene l’esercito. Attimi di paura l’altra mattina in una scuola media alla periferia del paese. Un ragazzino di 11 anni non entra in classe e tenta la fuga. Scatta subito l’allarme tra l’ansia dei genitori e delle insegnanti che, avvisati dai compagni di scuola, avviano immediatamente le ricerche. Un militare di passaggio lo riconosce e lo salva. Non voleva andare a scuola, ma invece di restare a casa ha preferito tentare una rocambolesca fuga che fortunatamente si è conclusa nel migliore dei modi.

Forse non aveva fatto i compiti o voleva dare prova di coraggio davanti agli amici. La bravata ha invece creato allarme in tutta la contrada.

I fatti

Come tutti i giorni, il bambino era arrivato a scuola in pullman. Ma al suono della campanella, invece di entrare in classe, aveva deciso di darsi alla fuga. Inutile il tentativo degli amici di dissuaderlo: lo scolaro era deciso a bigiare la scuola. All’appello, però, qualche amico forse preoccupato avrebbe riferito all’insegnante quanto accaduto poco prima.

A quel punto è stato lanciato l’allarme. I genitori hanno chiesto aiuto alle forze dell’ordine e si è alzato in volo un elicottero militare. In breve, la notizia ha fatto il giro della contrada. E proprio mentre in un bar si discuteva della vicenda, un militare di passaggio ha ascoltato involontariamente i discorsi su quel bambino undicenne, biondino che aveva compiuto un gesto tanto sciocco quanto inopportuno.

Rimessosi in auto, il caso ha voluto che incrociasse lungo la strada provinciale un ragazzino che aveva tutta l’aria di somigliare al bambino dato per disperso. Così l’uomo è tornato al bar ad avvisare i presenti della strana coincidenza. Subito sono partite un paio di auto, tra cui quella del padre dell’undicenne che quando ha raggiunto il punto indicato dal militare, si è accorto che quel bambino era proprio suo figlio. Una storia a lieto fine, nonostante lo spavento dei genitori. Il militare, contento del ritrovamento, si è persino scusato di aver ‘prestato orecchio’ alle chiacchiere altrui. Ma mai curiosità fu più opportuna.

FONTE

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