"data-block-on-consent="_till_accepted"data-auto-format="rspv" data-full-width>

Il maresciallo che rischia la galera perché scoprì acqua contaminata sulla nave militare

"data-block-on-consent="_till_accepted">

Rischia una condanna a 5 anni di carcere il maresciallo Emiliano Boi, assistito dall’ avvocato Giorgio Carta e attualmente in servizio presso il commissariato marittimo di La Spezia, purtroppo senza un incarico ben definito da un quinquennio. La Marina Militare lo accusa di aver trasmesso un messaggio riservato, sebbene non soggetto al segreto di Stato, rivelando il contenuto degli accertamenti condotti sulla potabilità dell’ acqua utilizzata a bordo della nave in cui il maresciallo infermiere prestava servizio, ossia la “Caio Duilio”.

Nel 2011 il maresciallo, appena imbarcato su tale unità navale, fu colpito da una prassi anomala: l’ acqua bevuta dall’ equipaggio non veniva acquistata in bottiglia, ma prodotta direttamente in loco attraverso due impianti, uno di potabilizzazione e l’ altro di dissalazione. «Non avevo mai visto bere l’ acqua di bordo.

Condivisione
"data-block-on-consent="_till_accepted">
"data-block-on-consent="_till_accepted"data-auto-format="rspv" data-full-width>