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Manifesti stop racism accusano la polizia, Conestà (Mosap): «Vere vittime sono i poliziotti»

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«Non è ammissibile sensibilizzare verso un tema come il razzismo, cercando negli uomini in divisa il capro espiatorio. I manifesti della campagna di stop racism apparsi a Bressanone con lo sponsor della provincia autonoma di Bolzano, sono un vero e proprio atto diffamatorio nei confronti di chi veste l’uniforme».

A denunciarlo è Fabio Conestà, segretario generale del movimento sindacale autonomo di Polizia (Mosap).

«Le forze dell’ordine non chiedono i documenti solo a persone straniere o di colore – aggiunge – i documenti vengono richiesti a chiunque perché rientra nei compiti cui gli operatori sono chiamati per la tutela della pubblica sicurezza. In un periodo delicato come questo, non si possono tollerare strumentalizzazioni nei confronti delle istituzioni e della Polizia di Stato con inequivocabili riferimenti discriminatori realizzati in stile MANGA dalla fumettista islamica Takoua Ben Mohamed. Fare passare il messaggio che chiedere i documenti a uno straniero sia razzismo, è pericoloso oltre che in malafede. Valuteremo con il nostro ufficio legale il da farsi verso una campagna di disinformazione e denigratoria come quella posta in essere da questa associazione».

Roma, 31 marzo 2022

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