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L’Italia si prepara alla campagna militare in Libia. Il ruolo dell’aeroporto di Trapani

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L’Italia si prepara alla campagna militare in Libia. E l’aeroporto militare di Trapani, ancora una volta, potrebbe essere chiamato a gestire alcune fasi delle operazioni, con la chiusura dell’aeroporto civile “Vincenzo Florio”, come già avvenuto in passato.
Intanto sono cominciati  i raid aerei statunitensi sugli obiettivi Isis a Sirte, la roccaforte del Califfato in Libia. Un intervento militare chiesto dal governo di unità nazionale guidato da al Sarraj e di cui il nostro Paese sarebbe stato informato durante l’incontro di Washington lo scorso 21 luglio.
I primi aerei usa sono partiti alla volta dei cieli libici dalle basi in Giordania e dalle unità navali nel Mediterraneo. Per il futuro c’è già il via libera di Roma all’utilizzo della base di Sigonella, in Sicilia, non c’è ancora l’ok su quella di Aviano. Oggi il ministro alla Difesa Roberta Pinotti sarà in Parlamento per riferire sulla situazione.
Già lo scorso Gennaio la Difesa ha disposto lo schieramento di 4 caccia Amx presso la base di Trapani Birgi.La decisione è maturata a seguito dei recenti sviluppi nell’area dei paesi del Nordafrica e del conseguente deterioramento delle condizioni di sicurezza – spiegava lo Stato Maggiore -. L’obiettivo è incrementare la capacità di sorveglianza e l’acquisizione di informazioni”.

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