Siamo al paradosso. Ancora una volta la burocrazia calpesta la memoria e nega a chi ha combattuto per questa nazione, il diritto al “dovuto” compenso. Forse è proprio la mancanza di etica che porta ad intraprendere certi provvedimenti. Ancora una volta la legge fornero, un disastro. Si mette mano nel portafogli di qualche veterano, mentre si continuano ad erogare milioni di euro per le associazioni combattentistiche.
Tratto da liberoquotidiano:
Per 75 anni ha convissuto con la memoria della grande guerra conficcata in un polmone e in una gamba. Un dramma che lo ha accompagnato per un’ intera vita, nella consapevolezza che quelle due schegge di metallo, capaci di risparmiarlo da giovane, oramai facevano parte della sua esistenza, nel bene e nel male.
Ma dove non sono riusciti i medici, che non hanno mai potuto togliere le schegge senza rischiare di compromettere la salute del reduce, ci ha pensato (burocraticamente parlando) l’ Inps.
Sì, perché l’ istituto di previdenza nei mesi scorsi prima ha cancellato il contributo di guerra dalla voce della pensione, quindi ha addirittura chiesto indietro all’ alpino i denari versati nell’ ultimo anno come integrazione alla pensione.
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