“Lodevoli gli sforzi degli storici quando esaltano le gesta del territorio dell’ex Regno delle due Sicilie – dichiarano in una nota gli attivisti del Comitato di Cittadinanza Attiva di Gaeta -, salvo poi attribuire la sua arretratezza a fattori congiunturali, quasi sempre originati da colpe altrui.
Diciamolo chiaramente, il disallineamento è anche una questione dimentalità, di rispetto delle regole. Anche la macchina di talune amministrazioni pubbliche locali risente di questo deficit.
Difatti, in altre parti d’Italia, la magistratura indaga e sequestra manufatti illeciti. Qui la Procura di Cassino, quale Autorità Giudiziaria competente, cincischia, come il caso della D.ssa D’Orefice che, pur avendo avuto contezza dell’esistenza di plurime strutture edili portanti “abusive” all’interno del lido balneare “Stabilimento Militare” di Gaeta, opere tra l’altro realizzate su territorio a rischio sismico, ha ritenuto di non inibire l’uso di quel manufatto al pubblico uso.