Nel contratto Lega-5 Stelle sono molti i punti a favore del Comparto Sicurezza e difesa, anche se , a ragion del vero, non possiamo non allarmarci quando ci accorgiamo che nel suddetto contratto non vi è alcun riferimento alla Circolare n. 62 rilasciata dall’ INPS lo scorso 04/04/2018 che richiama la precedente la circolare n. 63/2015, ed entrambe strettamente correlate alla Legge Fornero e quindi relative all’ Adeguamento dei requisiti di accesso al pensionamento agli incrementi della speranza di vita. Una vera e propria stangata in tema di requisiti pensionistici a tutto il personale in divisa che fino ad ora è costata qualcosa come 1 anno e 8 mesi di ritardo ( 2 anni e 3 mesi dal 1.1.2019) per accedere al sistema pensionistico sia per i militari che per le Forze dell’Ordine e pare non venga contemplata in alcun dibattito politico. Continua ↓
Non possiamo inoltre non allarmarci quando leggiamo che per le Forze Armate , a differenza di Polizia e Carabinieri, non sono previste nuove assunzioni, specie in virtù del fatto che l’età media delle nostre FFAA è ormai vicina ai 39 anni, oltretutto consapevoli che l’ Esercito Italiano ha molti più giovani rispetto all’ Aeronautica ed alla Marina.
Non giova affatto appurare inoltre che nel suddetto contratto non compaia alcuna voce relativa al Riordino delle Carriere per le Forze Armate, pur essendo a conoscenza del disastro causato dal Riordino partorito dal precedente governo, mentre pare essere in corso d’opera un provvedimento a favore dei Corpi di Polizia.
Infine, giova invero evidenziare la volontà di entrambe le compagini politiche al “superamento” della legge Fornero, quindi è forte la speranza del personale in uniforme su eventuali provvedimenti ad hoc anche per il comparto sicurezza e difesa.
Detto questo, per dover di cronaca e con sano ottimismo redazionale , vi proponiamo, integralmente tratti dal contratto, i temi relativi alla sicurezza ed alla difesa del paese, nei quali , Lega e Movimento 5 Stelle hanno trovato un comune accordo :
DIFESA
Al fine di migliorare e rendere più efficiente il settore risulta prioritaria
la tutela del personale delle Forze Armate (sottolineando l’importanza
del ricongiungimento familiare) ed un loro efficace impiego, per la protezione
del territorio e della sovranità nazionale.
È imprescindibile la tutela dell’industria italiana del comparto difesa,
con particolare riguardo al finanziamento della ricerca e dell’implementazione
del know how nazionale in ambito non prettamente bellico.
Progettazione e costruzione navi, aeromobili e sistemistica high
tech.
È inoltre necessario prevedere nuove assunzioni nelle forze dell’ordine
(Carabinieri per la Difesa) con aumento delle dotazioni e dei mezzi.
È opportuno rivalutare la nostra presenza nelle missioni internazionali
sotto il profilo del loro effettivo rilievo per l’interesse nazionale.
Ci impegniamo, infine, a razionalizzare lo spreco di risorse nelle spese
militari anche con riferimento alla riforma del patrimonio immobiliare
dismesso.
SICUREZZA, LEGALITÀ E FORZE DELL’ORDINE
Forze dell’ordine
Relativamente alle Forze dell’ordine è necessario aumentare i fondi a
disposizione del comparto per prevedere il potenziamento degli organici,
con previsione di aumento del personale, rinnovo dei contratti in
essere e riordino delle carriere.
L’aumento di fondi è necessario per effettuare investimenti in particolare
nelle seguenti dotazioni: autovetture, armi non letali come taser o
key defender, nonché armi e giubbotti antiproiettile adeguati ai rischi
connessi alle minacce terroristiche.
Coloro che garantiscono la sicurezza dei cittadini devono poter operare
in condizioni di massima protezione individuale, riducendo il rischio
di lesioni. È fondamentale pertanto investire nella formazione e in corsi
di addestramento anti-terrorismo (C.A.T.) per tutti gli operatori che
svolgono attività di controllo del territorio, compresi gli operatori delle
specialità.
Si dovranno dotare tutti gli agenti che svolgono compiti di polizia su
strada di una videocamera sulla divisa, nell’autovettura e nelle celle di
sicurezza, sotto il controllo e la direzione del Garante della privacy, con
adozione di un rigido regolamento, per filmare quanto accade durante
il servizio, nelle manifestazioni, in piazza e negli stadi.
È necessario inoltre intervenire per l’ammodernamento del complesso
di strutture in uso alle forze dell’ordine nonché per il potenziamento e
la valorizzazione dei presidi di sicurezza di specialità (postale, di frontiera,
stradale, ferroviaria e nautica).
CERTEZZA DELLA PENA
Per garantire il principio della certezza della pena è essenziale riformare
i provvedimenti emanati nel corso della legislatura precedente tesi
unicamente a conseguire effetti deflattivi in termini processuali e carcerari,
a totale discapito della sicurezza della collettività. Per far sì che
chi sbaglia torni a pagare è necessario riformare e riordinare il sistema
venutosi a creare a seguito dei seguenti provvedimenti: l’abrogazione
e la depenalizzazione di reati, trasformati in illeciti amministrativi
e civili, la non punibilità per particolare tenuità del fatto, l’estinzione
del reato per condotte riparatorie anche in assenza del consenso della
vittima, nonché i periodici ‘svuota carceri’.
È inoltre opportuno ridurre sensibilmente ogni eventuale margine di
impunità per i colpevoli di reati particolarmente odiosi come il furto in
abitazione, il furto aggravato, il furto con strappo, la rapina e la truffa
agli anziani, modificandone le fattispecie ed innalzando le pene.
ORDINAMENTO PENITENZIARIO
Per far fronte al ricorrente fenomeno del sovraffollamento degli istituti
penitenziari e garantire condizioni di dignità per le persone detenute,
è indispensabile dare attuazione ad un piano per l’edilizia penitenziaria
che preveda la realizzazione di nuove strutture e l’ampliamento ed
ammodernamento delle attuali.
Bisogna provvedere alla preoccupante carenza di personale di Polizia
Penitenziaria con un piano straordinario di assunzioni, nonché intervenire
risolutivamente sulla qualità della vita lavorativa degli agenti, in
termini di tutele e di strutture.
Occorre realizzare condizioni di sicurezza nelle carceri, rivedendo e
modificando il protocollo della c.d. ‘sorveglianza dinamica’ e del regime
penitenziario ‘aperto’, mettendo in piena efficienza i sistemi di sorveglianza.
È opportuno consentire al maggior numero possibile di detenuti stranieri
presenti nelle carceri italiane di scontare la propria condanna nel
Paese d’origine attraverso l’attivazione di accordi bilaterali di cooperazione
giudiziaria con gli Stati di provenienza.
È infine necessario riscrivere la c.d. ‘riforma dell’ordinamento penitenziario’
al fine di garantire la certezza della pena per chi delinque, la
maggior tutela della sicurezza dei cittadini, valorizzando altresì il lavoro
in carcere come forma principale di rieducazione e reinserimento
sociale della persona condannata. Si prevede altresì una rivisitazione
sistematica e organica di tutte le misure premiali per garantire l’effettività
del principio di rieducazione della pena.
Occorre rivedere le nuove linee guida sul cd. “41-bis”, così da ottenere
un effettivo rigore nel funzionamento del regime del “carcere duro”.