Umanità, gratitudine ed efficienza sono questi gli elementi su cui l’ammiraglio Ottaviani ha investito il suo comando. Dopo trentotto mesi continuati sulla plancia del 1°Reparto Personale dello SMD, lo scorso 8 ottobre 2021 è stata giornata di emozioni e di bilanci per l’ultimo giorno da Comandante dell”Ammiraglio di Divisione Giacinto Ottaviani, che già dallo scorso 25 giugno scorso aveva assunto la presidenza del Centro Alti Studi della Difesa .Gli succede il Generale dell’Esercito, Diodato Abbagnara, già vice capo reparto, suo braccio destro che da lunedì assumerà in pectore l’ambito comando.
L’ammiraglio Ottaviani ha quindi svolto sino ad oggi un doppio incarico nell’ambito dello Stato Maggiore della Difesa riuscendo a far fronte, con il suo splendido staff, a tutti gli oneri che tali incarichi comportano per la loro centralità e specialità nel contesto militare interforze.
L’alto Ufficiale della marina è noto all’interno della Difesa per la particolare forza di animo di Comandante che trascina emotivamente i suoi uomini, per la sua alta professionalità e soprattutto per la sua attenzione al personale. Non è una retorica che trova il suo fondamento in relazione all’incarico svolto sia in Marina che allo Stato maggiore Difesa, ma una sua speciale attitudine che convive tra il rigore militare e la propria azione di comando umanizzando e motivando gli ambienti di lavoro.
Tra il personale è molto forte infatti il sentimento di gratitudine e di compiacenza che la sua presenza lascia nell’animo di ogni militare o civile che è stato alle sue dipendenze, particolarmente anche per tutti i casi in cui è stato necessario un aiuto più incisivo, una presenza più forte, il suo intervento non è mai mancato.
Anche per l’ammiraglio Ottaviani quindi, oggi è un giorno in cui sentimenti ed emozioni si intrecciano e consolidano in un bilancio umano e professionale di tutto rispetto che si è distinto dentro un ambiente particolarmente complesso per le esigenze interforze e per una normativa che dopo tanti tumulti e assestamenti è sempre bisognosa di essere ritoccata.
Lui stesso si è premurato di salutare tutti i collaboratori attuali e precedenti, chiamandoli combattenti del 1°Reparto, come a confermare con quale spirito si sono applicati nello svolgere la miriade di incombenze, scrivendo a tutti una lettera di commiato, stante le restrizioni pandemiche che avrebbero visto l’Ammiraglio pronto a stringere la mano a ogni suo dipendente.
“Questo alla guida del 1° Reparto è stato per me un periodo particolarmente intenso. Abbiamo fatto e ci siamo occupati di tutto: miriadi di riorganizzazioni (es. sinergia degli Stati maggiori), impieghi più disparati e sempre in emergenza (vds Comitati dei Capi per Alte cariche), nuovi paradigmi formativi (il CASD ne è un esempio), significative innovazioni nel trattamento economico (es. previdenza dedicata), faticosissimi e lunghi lavori di riordino del personale militare (vds norma “Correttivo al riordino dei ruoli”), le estenuanti questioni di organica e gli spinosissimi Protocolli per il Personale civile, le poliedriche questioni della condizione militare (es. i suicidi!), la dialettica (talvolta sfociata anche in attacchi espliciti personali) col COCER e tutte le attività infrastrutturali e con NoiPA per il definitivo decollo del C.U.S.I.……potrei fare letteralmente altre migliaia di esempi, vista la mole di attività svolte!”
L’ammiraglio Ottaviani sottolinea l’intensità nell’aver affrontato numerosissime audizioni parlamentari, con altrettante numerose presentazioni al Ministro, arrivando a relazionare ai Comitato dei Capi di Stato Maggiore ben 38 item (con la media di uno al mese), unitamente a innumerevoli riunioni tecniche senza contare il pesantissimo e delicato lavoro fatto dalle Segreterie Personale e Particolare e del prezioso supporto fornito dalla Sezione Coordinamento.
Ricorda come nel corso di questo periodi di comando siano venuti a mancare due colleghi di lavoro, il Capitano di Corvetta Pezzuto e il Colonnello Gaudiello, dedicando a loro e ai loro familiari un sincero, sentito e commosso pensiero.
“Sono tuttavia orgogliosissimo che durante il mio mandato siano state titolate al Capitano Fagioli e al Capitano di Corvetta Pezzuto le nostre due sale riunioni, come pure che sia stata titolata al nostro indimenticabile Nicola Gaudiello la sala riunioni del CUSI. Per quest’ultima non riuscirò mai ad esprimere sufficientemente la mia infinita gratitudine alla generosità e alla nobiltà di animo del Gen. Vergari, che ne è stato l’indiscusso propugnatore ed esecutore.”
Il Capo del 1° Reparto elogia quindi il suo “equipaggio” per la loro opera:” Abbiamo sempre fatto molto bene e ci siamo costantemente distinti per produttività, umiltà e silenziosità. Il merito è tutto Vostro e, pertanto, a tutti Voi va il mio sincero ed indistinto grazie per il preziosissimo e determinante supporto fornito. Desidero ringraziare accoratamente, in particolare, coloro fra Voi che, silenziosamente, generosamente e indefessamente si sono presi letteralmente a cuore il Reparto; coloro che si sono particolarmente prodigati, con pazienza, professionalità, raro spirito di sacrificio e attaccamento al servizio e mi hanno costantemente assistito mettendomi nelle condizioni di ben figurare in tutti i consessi, sia interni che esterni alla Difesa”.
L’ammiraglio prosegue ringraziando anche i suoi brillanti predecessori che hanno in passato tracciato rotte vincenti per il Reparto e, in particolare, quelli con i quali ha avuto il piacere e l’onore di lavorare nei suoi due precedenti incarichi a SMD-1°. Alcuni di questi ultimi hanno costituito in questo contesto un fulgido esempio di onestà e professionalità in alcuni momenti, soprattutto all’inizio di questo incarico, quando il Capo del 1°Reparto sembrava essere sopraffatto dagli eventi.
“Sono orgoglioso di aver servito lo Stato maggiore della Difesa, a capo di un superlativo e particolare Equipaggio, interforze e coeso. Come ero aduso dirVi nell’ambito dei convivi pre festività che eravamo soliti tenere fino a prima dell’emergenza pandemica, non ricorderò né mi rimarranno immagini di appunti, carte, schede….mi rimarrete nel cuore Voi e, soprattutto, coloro che si sono distinti per abnegazione, spirito di sacrificio, professionalità e senso di appartenenza al Reparto.Ho cercato sempre di fare del mio meglio, pur con i miei limiti. Sono certo che, anche se non intenzionalmente, avrò varie volte sbagliato: Vi chiedo scusa quando ciò è accaduto. Al Gen. Abagnara, che mi sostituisce, auguro di vero cuore ogni meritato successo. Sono certo che con la sua guida illuminata ed esperta il Reparto raggiungerà traguardi ancor più brillanti di quelli finora conseguiti. A tutti Voi, in conclusione, auguro ogni bene, nel lavoro, in Famiglia e nella vita e mi auguro che le nostre rotte possano incrociarsi ancora. Un abbraccio ideale, vento in poppa a Voi tutti e che Dio benedica sempre il 1° Reparto PERSONALE di SMD!”
L’ammiraglio Ottaviani lascia quindi un solco di grande umanità e attaccamento al “personale” e al 1°Reparto di SMD, lascia un bilancio positivo di grande impegno e di forte impatto tecnico professionale che marcherà indelebilmente la storia in ambito interforze.
Adesso da Presidente del Centro Alti Studi Difesa l’Ammiraglio Ottaviani proseguirà il suo prestigioso incarico sempre nell’ ambito dello Stato maggiore difesa dove già ha avuto modo di esordire lo scorso 22 settembre nel corso del convegno “Mare al centro”. L’Ammiraglio ha voluto ricordare come proprio il Casd, in quanto istituzione universitaria, costituisca un “unicum nella difesa e nel sistema universitario italiano in quanto rappresenta un asset particolare nell’ambito della difesa”. Il Presidente ha proseguito affermando proprio il cambio di rotta rappresentato dall’adeguamento ai nuovi standard come istituzione universitaria che avrà disponibili un gruppo di docenti e di ricercatori e che questo cambio di rotta per i marinai è una routine che ci predispone con animo di umiltà per navigare un mare nuovo come quello della ricerca.
Auguriamo all’Ammiraglio Ottaviani una sincero proseguimento di lavoro che non mancherà di testimoniare umanità, gratitudine ed efficenza.Buon vento Ammiraglio.
Articolo a cura di Salvo Consoli