Non solo Centenario a Ginevra per il Toro. Lamborghini Huracan Avio si ritaglia il suo pezzetto di visibilità proponendosi in tiratura limitata, appena 250 esemplari, in vendita dalla prossima estate. Cos’ha di speciale la Avio? Si ispira al mondo dell’aviazione, omaggia l’Aeronautica militare e sottolinea lo stretto legame stilistico tra le supercar del Toro e i jet. Le forme spigolose della carrozzeria, i comandi posizionati sul tunnel centrale, la strumentazione digitale, fino al pulsante d’accensione coperto da una sicura, sono da sempre richiami alle soluzioni aeronautiche.
Esteriormente la Huracan LP610-4 Avio sfoggia accostamenti cromatici riusciti, con inserti bianchi o grigi sul muso – la porzione centrale dello splitter – le minigonne, gli specchietti retrovisori, accompagnati dalla doppia striscia longitudinale che percorre cofano anteriore, tetto e coda. Sulle fiancate, il tricolore separa la sigla L63, “codice” per nulla segreto, visto che richiama l’anno di fondazione di Lamborghini Automobili: il 1963. La tinta proposta di serie per la carrozzeria è il Grigio Falco perlato, in alternativa i clienti potranno optare per le vernici opache Blu Grifo, Grigio Nibbio, Grigio Vulcano e Verde Turbine, a meno di non voler arricchire la propria Huracan Avio con i dettagli del programma Ad Personam, attraverso il quale personalizzare esterni e interni.
A bordo, ambiente total black, con pelle e Alcantara a rivestire sedili, plancia, portiere e cielo dell’abitacolo, sui quali contrastano le cuciture bianche. Da segnalare la particolare lavorazione dell’Alcantara, una tramatura incisa a laser per realizzare un disegno esagonale sui sedili.
Non si registrano interventi di sorta sul fronte meccanico, il motore V10 aspirato 5.2 litri è collegato al cambio doppia frizione 7 marce e scarica i 610 cavalli sulle quattro ruote, sfruttando un rapporto peso-potenza di 2,33 kg/cv, “sufficiente” per staccare i 3″2 in accelerazione da zero a cento e superare i 325 km/h di velocità massima.
Fabiano Polimeni