https://www.defensenews.com/unmanned/2021/05/24/italian-air-force-eyes-microwaves-and-lasers-to-defeat-drones/

L’Aeronautica Militare punta a microonde e laser per sconfiggere i droni

L’Aeronautica Militare Italiana testerà nuovi sistemi per abbattere i droni ostili.

É quanto affermato dal Col. Salvatore Lombardi, direttore del centro di eccellenza UAV dell’Aeronautica Militare presso la base aerea di Amendola.

La notizia, riportata da “Defence News“, rivela che allo studio vi sarebbero sia le microonde che i laser. Il prossimo ottobre, presso il poligono di Salto di Quirra ( Sardegna), un team di esperti italiani si unirà ad alcuni funzionari dei paesi membri della NATO ed insieme testeranno diverse soluzioni cinetiche, inclusi i laser.

“Osserviamo da vicino il mercato militare ed il mercato dei droni civili per monitorare potenziali minacce alle basi militari, agli aeroporti e allo spazio aereo nazionale“, ha affermato Lombardi.

Come ci difendiamo ora dai droni

Fino a quando i laser non otterranno il consenso,  l’Aeronautica continuerà ad utilizzare un sistema anti-drone chiamato ACUS, o Air Force Counter Unmanned System, che combatte le minacce dei droni utilizzando la radiofrequenza e il disturbo GPS. É  quanto  affermato dal Colonnello Luca Urso, capo del programma UAV presso il dipartimento logistico della sede dell’Aeronautica Militare – 

Per rilevare, tracciare e identificare i droni, il sistema si basa su un rilevatore a radiofrequenza, che rileva i comandi inviati a un drone dal suo operatore, oltre a sensori radar ed elettro-ottici.

I componenti della configurazione dell’Aeronautica sono forniti dalla società di difesa italiana Leonardo, che fornisce anche la tecnologia antidrone alla Royal Air Force britannica.

L’azienda sta ora sviluppando la sua tecnologia radar per identificare meglio le minacce dei droni, con algoritmi più intelligenti e radar passivo che si configurano come due aree di ricerca chiave.

A differenza del radar normale, che emette un segnale e attende che si riprenda da un bersaglio, il radar passivo capta i segnali che vengono emessi altrove e devia il bersaglio. Ciò diventa utile nelle città, dove abbondano TV, telefoni cellulari e altri segnali.

Secondo un funzionario di Leonardo “I test di laboratorio con radar passivo come modo per identificare i droni hanno dato esito positivo”.

Sono in fase di sviluppo anche algoritmi per distinguere le immagini radar dei droni dai volatili,  o per capire quale drone in uno sciame stia trasportando una bomba.

Man mano che i droni diventano più autonomi, la possibilità di utilizzare il rilevamento a radiofrequenza potrebbe essere ridotta, rendendo il radar più importante.

Qualsiasi tecnologia sviluppata per contrastare una minaccia genererà sempre la tecnologia per superarla. Secondo il funzionario di Leonardo, potremo presto vedere dei droni kamikaze ideati per eliminare i radar che li individuano.

“ Ciò significa che il radar anti-drone deve essere praticamente invisibile. Stiamo lavorando su radar che utilizzano una potenza ridotta, cambiano costantemente la frequenza e trasmettono in modo intermittente”.

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