Dipendenti sospesi dal servizio e giudicati dalla Commissione disciplinare

La vicenda relativa alla sospensione cautelativa dal servizio, con decurtazione dello stipendio del 50%, in attesa della fine dell’iter disciplinare, scattata lo scorso 22 febbraio per un agente del Comando di Polizia Municipale (per il quale vige la presunzione d’innocenza, fino a sentenza definitiva passata in giudicato), che avrebbe falsificato l’ora di ingresso al lavoro e per un dipendente amministrativo, che avrebbe attestato la presenza del sottufficiale, provvedendo ad accertare il diverso orario di ingresso in servizio, senza informare preventivamente il suo Dirigente, finiva all’attenzione della Commissione disciplinare (presieduta dal Segretario generale Maria Piscopo ed il cui Collegio giudicante è composto da alcuni Dirigenti comunali) che, riunitasi in data 13.03.2017, ascoltava i due impiegati dell’Ente di Viale della Democrazia.

Il primo ad essere ascoltato dalla Commissione era il dipendente amministrativo, addetto all’Ufficio Personale, la cui posizione era apparsa la meno critica, perché avrebbe dichiarato di aver “aggiustato” l’orario di ingresso in buona fede e sulla scorta del foglio di ingresso, che attestava la presenza in servizio del sottufficiale alle ore 14:00, inserendo il giorno successivo nel computer dell’Ente i dati di entrata e di uscita del poliziotto ritardatario.

E, come da regolamento ai dipendenti, dopo la notifica del provvedimento di sospensione adottato, erano stati concessi 15 giorni di tempo per la presentazione di memorie difensive scritte o per essere ascoltati sull’esposizione di eventuali controdeduzioni, anche in presenza dei loro legali. Nel frattempo veniva trasmessa alla Procura della Repubblica di Nola una dettagliata informativa di reato.

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