Di seguito, la lettera che il SAP ( Sindacato Autonomo di Polizia) ha inviato al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese
Egr. Sig. Ministro, questa O.S. ha innumerevoli volte sostenuto la necessità di dotare le Forze di Polizia dello strumento del “TASER”, che rappresenta senza dubbio la migliore soluzione per la difesa degli operatori di polizia e in generale della collettività.
Difatti, come noto, il taser è uno strumento efficace per evitare il contatto fisico con l’aggressore e consente di immobilizzare senza recare gravi danni fisici, diversamente dalle armi da fuoco.
È altresì notorio che le molteplici aggressioni verso i colleghi non sfociano in tragedie solo perché, fino ad oggi, la grande professionalità dei nostri uomini ha reso gestibile situazioni di elevato rischio, non senza ripercussioni tuttavia sotto il profilo della propria incolumità personale.
Su tale punto, tra l’altro, anche il nostro Segretario Generale Aggiunto On. Tonelli ha sottoscritto una interrogazione parlamentare a risposta scritta alla S.V. al fine di chiedere quali iniziative siano in procinto di essere adottate per dotare gli agenti degli opportuni strumenti di salvaguardia, tra cui certamente si annovera il taser.
Tra l’altro l’utilizzo del taser renderebbe anche più certa la posizione giuridica degli operatori di polizia che intervengono su scenari operativi ad alto rischio, evitando nella stragrande maggioranza dei casi il contatto fisico, atteso che da compiute statistiche risulta che la sola possibilità di utilizzare il taser, laddove autorizzato, comporta nove volte su dieci la desistenza da parte dell’aggressore.
Tutto ciò si tradurrebbe anche in una maggiore tutela giuridica per i poliziotti, atteso che l’utilizzo dell’arma da fuoco espone l’operatore a profili penalistici, quantomeno come soggetto sottoposto ad indagini, e ad evidenti ripercussioni in termini di responsabilità civile ed amministrativa.
A riprova di quanto rappresentato si consideri il recente intervento di due colleghi della Polizia di Stato a Nettuno, nel corso di una lite domestica, dove un poliziotto è stato costretto a sparare colpendo l’aggressore alla gamba, dopo che questo ultimo aveva aggredito e ferito con dei vetri entrambi gli agenti.
Questo episodio, riportato da diverse testate giornalistiche, è solo uno degli innumerevoli casi in cui l’utilizzo del taser avrebbe certamente consentito un diversoepilogo della vicenda, in quanto sarebbe stato possibile immobilizzare l’aggressore senza riportare ferite e soprattutto senza dover utilizzare l’arma da fuoco.
È chiaro, infatti, che i colleghi rischiano di essere sottoposti ad indagini penali e soggetti ad eventuali conseguenze giuridiche, per le ferite riportate dall’aggressore colpito alla gamba.
Tutto ciò, Sig. Ministro, sarebbe stato evitabile con l’utilizzo del taser, sicché viene da chiedersi quali possano essere le concrete ragioni per inibirne ancora l’utilizzo, apparendo un controsenso legittimare all’utilizzo di un’arma da fuoco e non al porto di uno strumento priva di concreta lesività.
Per tali ragioni, invitiamo la S.V. a voler valutare con profonda attenzione quanto significato da questa O.S. sulla possibilità di dotare gli operatori di polizia del taser, atteso che ogni giorno di ritardo può comportare ulteriori eventi tragici.
In attesa di un cortese riscontro Le porgiamo cordiali saluti.
IL SEGRETARIO GENERALE
– Stefano PAOLONI –