LA LEGGE DI BILANCIO 2024 A FAVORE DI FAMIGLIE E REDDITI BASSI E MEDIO BASSI, MA HA DIMENTICATO E PENALIZZATO IL CETO MEDIO

 20 febbraio 2024 1° Lgt. in pensione Antonio Pistillo

Dell’ultima legge di bilancio del governo Meloni si può dire di tutto, ma non si può negare che i principali beneficiari siano le famiglie e i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato.

Nello specifico, il beneficio netto ammonta a 16,4 miliardi a vantaggio delle famiglie, in particolar modo quelle con lavoratori dipendenti e dei redditi bassi e medio bassi in conseguenza della proroga, per il 2024, del taglio del cuneo contributivo, dell’introduzione della riduzione contributiva per le lavoratrici mamma con almeno 2 figli, della riforma fiscale che ha ridotto, da 4 a 3, gli scaglioni dell’Irpef e innalzato la no tax area e dell’aumento del bonus asilo già in vigore (solo per famiglie con almeno due figli).

È altrettanto vero, invece, che questa ultima legge di bilancio, se si esclude il provvedimento che ha previsto l’eliminazione dal calcolo dell’Isee dei titoli di Stato, dei buoni postali fruttiferi e libretti di risparmio postale, entro un valore complessivo di 50 mila euro, ha in alcuni casi dimenticato ed altri penalizzato il ceto medio; infatti i lavoratori con una retribuzione annua sopra i 35 mila euro sono stati esclusi dal taglio del cuneo contributivo, per quelli con reddito annuo sopra i 50 mila euro è stata prevista una franchigia di 260 euro sulle detrazioni che cancellerà il beneficio derivante dalla riduzione degli scaglioni Irpef da 4 a 3 e i pensionati con un trattamento sopra 5 volte il minimo (circa 2.100 euro mensili) hanno subito una riduzione del 47% dell’adeguamento del 2024.

In sintesi, il governo ha completamente dimenticato coloro che hanno una retribuzione annua sopra i 35 mila euro e fatto cassa sulle pensioni anche nel 2024, dopo averlo già fatto nel 2023. Si calcolo che una pensione 6 volte superiore al minino, per effetto della riduzione dell’adeguamento del 2023 e 2024, perderà circa 100 mila euro nei prossimi 10 anni, considerando una inflazione media del 2% per il futuro.

Concludendo sugli effetti della manovra per famiglie e redditi, con la seguente tabelle si mostrano gli aumenti mensili netti dei principali provvedimenti.

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