Era un lavoro certosino, il suo, tanto che per un lungo periodo di tempo nessuno aveva sospettato nulla. Ma qualcosa deve essere andato storto, perché a un certo punto sull’operato di un luogotenente, capo del Nucleo postale presso l’Aeroporto Militare di Pratica di Mare “Mario De Bernardi” si sono attivati i controlli delle forze dell’ordine, che hanno deciso di verificare se l’operato dell’umo fosse davvero trasparente e onesto o se nascondesse qualcosa.
L’uomo, A.G. secondo le accuse risultate dalle lunghe indagini, nei suoi undici anni di operato – durante i quali si occupava di trasferire la posta dagli uffici dell’aeroporto a quelli della posta di Torvaianica, per spedirla. Nelle buste non sempre c’erano solo fogli di carta più o meno importanti, ma – spesso – transiti anche importanti di denaro. Soldi che non sempre arrivavano, non tutti, almeno, ai destinatari:
una parte finiva infatti nelle tasche del militare infedele, A.G., un pometino poi accusato di peculato militare. E ora, a distanza di tempo, è arrivata per lui la condanna.
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