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La Corte dei Conti boccia il rinnovo del contratto: e adesso?

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Non è un segreto che il rinnovo del contratto non soddisfi i dipendenti pubblici, i quali speravano in un aumento di stipendio differente da quello che è stato loro riconosciuto. È notizia di oggi però che il rinnovo del contratto non ha ottenutoneppure il consenso della Corte dei Conti.

Niente paura, il rinnovo non è a rischio dal momento che i giudici hanno comunque certificato la compatibilità economica degli incrementi stipendiali (tant’è che per il comparto centrale della Pubblica Amministrazione sono stati caricati nel cedolino di marzo 2018). Tuttavia la Corte dei Conti ha dichiarato che l’accordo raggiunto è deludente per la mancanza di qualsiasi accenno alla produttività.

Secondo la Corte dei Conti, infatti, nella fase della contrattazione bisognava legare gli incrementi stipendiali al merito dei dipendenti pubblici, com’era previsto dalla legge delega 15/2009 (la cosiddetta riforma Brunetta) con la quale veniva affidata alla contrattazione collettiva il compito di “procedere a una sostanziale ridefinizione delle componenti variabili della retribuzione, da destinare prevalentemente a finalità realmente incentivanti e premiali”. Leggi tutto, clicca QUI

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