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Kosovo: italiani Kfor impegnati in esercitazioni complesse e avvicendamenti

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KOSOVO, 10 GIUGNO – Esercitazioni di alto livello sono state portate a termine con successo dalla Kfor in Kosovo. ‘Silver Sabre’ edizione 2016-1, considerate tra le più complesse esercitazioni, sono state condotte dagli italiani di Kfor con la Polizia locale e,  per la prima volta, con le Forze di Sicurezza del Kosovo oltre alla Missione EULEX dell’Unione Europea per valutare la capacità di risposta a minacce contro la sicurezza e la libertà di movimento per tutta la popolazione del Kosovo.

Esercitazioni

In uno scenario realistico ed ispirato ad attuali situazioni internazionali di crisi, i militari di KFOR tra cui Esercito e Carabinieri, circa 600 uomini in totale con veicoli blindati ed elicotteri, hanno coordinato e gestito un ipotetico flusso di migranti, provenienti dalla Macedonia e successivamente ospitati presso un centro di accoglienza allestito dalle Forze di Sicurezza del Kosovo, hanno sedato proteste popolari e assicurato la cornice di sicurezza in prossimità di un sito religioso protetto dall’UNESCO.
Questa complessa esercitazione, durata 3 giorni, ha permesso di migliorare l’interoperabilità tra i diversi attori multinazionali e ha fornito l’opportunità alle Forze di Sicurezza del Kosovo di mettere in pratica le procedure idonee alla gestione dei flussi migratori che potrebbero interessare la regione.
”Lo scopo dell’esercitazione è quello di mantenere un alto standard operativo ed un’elevata capacità di cooperazione tra i vari attori della sicurezza presenti in Kosovo”, ha detto il Generale di divisione Guglielmo Luigi Miglietta, Comandante della Kosovo Force, al termine dell’attività, complimentandosi con le varie unità per l’alta professionalità e il livello di addestramento dimostrato.

Frattanto si è svolta questa mattina presso Camp ‘Villaggio Italia’, la cerimonia di avvicendamento alla guida del Multinational Battle Group West (MNBG-W), l’unità multinazionale a guida italiana che opera nel settore ovest del Kosovo nell’ambito dellaMissione Kosovo Force (KFOR).  
Gli uomini e le donne del 62° Reggimento Fanteria Sicilia di Catania e del 232° Reggimento Trasmissioni di Avellino sostituiscono i colleghi del 4° Reggimento Carri di Persano e del 11° Reggimento Trasmissioni ‘Leonessa’ di Civitavecchia che rientrano dopo sei mesi di missione.
Il passaggio di responsabilità tra il Colonnello Salvatore Alessandro Sarcià, Comandante uscente e il Colonnello Giovanni Giagheddu è avvenuto alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia in Kosovo, S.E. Andreas Ferrarese, del Comandante di KFOR, Generale di Divisione Guglielmo Luigi Miglietta e del Vicecomandante del Comando Operativo di Vertice Interforze (COI), Generale di Divisione Aerea Stefano Vito Salamida oltre a numerose autorità civili, militari e religiose convenute per l’occasione.

Il passaggio delle consegne

Parole di apprezzamento per il significativo contributo fornito alla missione NATO da parte del MNBG-W sono state formulate dal Generale Miglietta a cui si è unito il Colonnello Sarcià, comandante uscente, che ha   ringraziato i propri soldati per l’incessante lavoro svolto e i concreti risultati ottenuti sul campo. I carristi del 4° Reggimento Carri hanno condotto durante il semestre di mandato, 785 pattuglie appiedate, 3188 posti di osservazione e 1594 pattuglie motorizzate, per un totale di circa 65.000 km percorsi.

Il MNBG-W ha svolto inoltre, numerosi progetti di cooperazione civile-militare volti a migliorare le condizioni di vita generali della popolazione locale, operando sempre nel pieno rispetto di ogni cultura, etnia, tradizione e credo religioso. Il MNBG-W ha condotto oltre 200 meeting con le autorità governative e religiose locali ed ha effettuato oltre 20 donazioni di materiale vario tra cui abbigliamento sportivo, arredi scolastici e materiali didattici. Tra i maggiori risultati ottenuti, ricordiamo il progetto relativo alla costruzione di una strada in un quartiere della municipalità di Peja/Pec abitato prevalentemente da cittadini di etnia RAE (Rom-Ashakli-Egiziani), il progetto relativo alla fornitura di dodici apparecchiature tecniche ARVA (apparecchiature rilevamento valanga) e attrezzature tecniche in favore della squadra di soccorso alpino della municipalità di Peja/Pec e la donazione di arredi ospedalieri forniti dall’Azienda Ospedaliera ‘Ospedali Riuniti Marche Nord’, a favore dei  medical center delle municipalità di Istog/Istok e Junik.   
I fanti  del 62° Reggimento Fanteria ‘Sicilia’ opereranno nell’ambito del MNBG-W in una compagine multinazionale composta da militari austriaci, moldavi e sloveni. La bandiera di guerra del 62° Reggimento Fanteria ‘Sicilia’, torna in Kosovo dopo circa 8 anni dall’ultima missione. Infatti nel 2008 il 62°Reggimento Fanteria ‘Sicilia’ deteneva la leadership della Task Force “Aquila”, nell’ambito dell’Operazione “Joint Enterprise”.

 

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