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Pubblichiamo quanto appena ricevuto dalla redazione di Money.it
Da un confronto degli ultimi dati Global Firepower e SIPRI è emerso che l’Italia ha uno degli eserciti più forti ma spende anche molto per mantenerlo. Ecco quanto costa essere una superpotenza militare.
Roma, 10 maggio 2018 – Nel 2017 in tutto il mondo sono stati spesi ben 1.738 miliardi di dollari per la messa in piedi e il potenziamento degli arsenali militari. Chi spende di più è allo stesso tempo una superpotenza?
Per rispondere a questa domanda e capire, in particolare, dove si posiziona l’Italia per rapporto spesa-forza militare, Money.it ha preso la classifica 2018 di Global Firepower sugli eserciti più potenti al mondo e i dati SIPRI (Istituto Internazionale di Stoccolma per le ricerche sulla pace) su quanto spendono i vari paesi per l’acquisto, la realizzazione e il miglioramento del proprio arsenale militare. Dal confronto dei due report sono emersi almeno 4 dati interessanti:
1) Gli Stati Uniti sono primi in classifica per potenza e spesa militare
2) La Russia è la seconda superpotenza mondiale ma spende sempre di meno
3) L’Italia è la 4^ nazione in Europa sia per spesa militare che per potenza dell’arsenale militare
4) L’Arabia Saudita è fuori dalla top 20 degli eserciti più forti pur spendendo più della Russia
Il caso italiano
A livello mondiale il nostro Paese si trova poco fuori dalle due top ten: è all’11° posto nella classifica del Global Firepower e al 12° in quella del SIPRI. Restringendo il campo alla sola Europa, lo Stivale è 4° in entrambe le classifiche. In sostanza l’assioma è perfettamente vero nel caso italiano ma non solo: rispettano le loro posizioni anche Francia (1^), Regno Unito (2^) e Germania (3^).
Nel dettaglio l’Italia, per avvalersi di 267.500 soldati, 828 velivoli, 200 carri armati e 143 unità navali, nel 2017 ha speso 29,2 miliardi (i dati SIPRI sono in dollari). Si rileva un calo del 17% negli ultimi 10 anni, ma stando al rapporto MIL€X 2018 a cura dell’Osservatorio sulla spesa militare italiana, il budget stanziato per il 2018 avrà un incremento del 4% rispetto all’anno scorso (1,4% del PIL).
Ma all’Italia conviene davvero spendere così tanto per un complesso militare industriale? Probabilmente no: si tratterebbe di cifre sproporzionate rispetto alle reali esigenze strategiche e operative, ed è una “macchina” che funziona solo grazie alle risorse che il MEF destina alle missioni all’estero e all’acquisto di nuovi armamenti, ma che ignora le Forze Armate sul territorio.
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