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Iraq: l’Italia ha assunto il comando della missione Nato

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Avvicendamento al comando della NATO Mission Iraq: il Generale di Corpo d’Armata Giovanni Maria Iannucci subentra al Lieutenant General Michael Lollesgaard (Danimarca)

“L’Italia al Comando della NATO Mission Iraq conferma l’eccellenza delle Forze armate del nostro Paese a livello internazionale”

Così il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini sull’assunzione del Comando della NATO Mission Iraq da parte dell’Italia. 

Al Generale di Corpo d’Armata Giovanni Maria Iannucci – che subentra al Lieutenant General Michael Lollesgaard (Danimarca) – e al Continente italiano impegnato in Iraq, il Ministro ha rivolto i suoi auguri. 

La cerimonia di avvicendamento, presieduta dal Deputy Supreme Allied Commander Europe, Generale Tim Radford, si è svolto nella base Union 3, sede del Quartier Generale della NATO Mission Iraq (NMI), alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia presso la Repubblica dell’Iraq, Maurizio Greganti e degli Ambasciatori degli altri paesi NATO accreditati. 

Presenti anche il Capo di Stato Maggiore della Difesa iracheno, Generale Yarallah e il Comandante Operativo di Vertice Interforze, Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo. 

La Missione NATO in Iraq è una missione – non combattente – di assistenza e addestramento che mira a sostenere l’Iraq nel rafforzamento delle sue istituzioni e forze di sicurezza, in modo che esse stesse siano in grado stabilizzare il loro paese, combattere il terrorismo e impedire il ritorno di Daesh. 

Avviata durante il NATO Summit del 2016 su richiesta di Baghdad per fornire supporto alla Coalizione Globale contro Daesh, nel 2018 NMI ha visto ampliare lo spettro delle attività offerte al paese ospitante, con l’incremento di quelle volte all’assistenza, l’addestramento e lo sviluppo capacitivo. Su richiesta del governo iracheno, la missione è stata ampliata nel febbraio 2021, raggiungendo l’attuale capacità. 

La NMI è svolta nel pieno rispetto della sovranità del paese e della sua integrità territoriale, in continuo contatto con le autorità locali, e in stretto coordinamento con l’Operazione NATO Inerent Resolve, l’ONU, l’UE e le altre agenzie operanti nel Paese.

FONTE MINISTERO DELLA DIFESA

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