Indennità di Polizia Giudiziaria – Il SI.NA.G. chiede al Ministro della Difesa ed al Ministero della Funzione Pubblica l’abrogazione dell’art. 4 comma 2 del DPR nr. 40/2018, che ha determinato una sperequazione nei confronti del personale direttivo e non direttivo appartenente al Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera.-
Il Sindacato Nazionale Guardiacoste – SI.NA.G. – nella costante attività di tutela dei propri iscritti, costituiti dal personale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera e della Forza Armata Marina, ha opportunamente evidenziato, con la redazione di apposita missiva, l’Onorevole Ministro della Difesa, informando nel contempo anche il Ministero della Pubblica Amministrazione – Dipartimento della Funzione Pubblica ed il Capo di Stato Maggiore della Marina, una gravosa sperequazione operata nei confronti dei Guardiacoste appartenenti al ruolo direttivo e non direttivo.
Nello specifico si è proceduto a segnalare il conflitto antinomico delle norme che hanno determinato l’attribuzione e qualificazione dell’indennità in parola, laddove dopo un incremento percentuale della stessa, conseguentemente all’evoluto quadro delle attribuzioni del Corpo, successivamente viene determinata la flessione in diminuzione della percentuale determinata dall’art. 4, comma 2 del D.P.R. 15 marzo 2018, n. 40. Infatti nell’ambito della Recepimento del provvedimento di concertazione per il personale non dirigente delle Forze Armate “Triennio normativo ed economico 2016-2018” viene disposto che a decorrere dal 1° gennaio 2018, le disposizioni di cui all’articolo 5, comma 15, decreto del Presidente della Repubblica 13 giugno 2002, n. 163, al personale direttivo e non direttivo del Corpo sono determinati gli incrementi dell’indennità mensile pensionabile riferiti al triennio contrattuale 2016-2018,nella misura dell’otto per cento.
In origine al personale militare delle Capitanerie di Porto con l’introduzione del comma 2 bis dell’art. 2 del D.L. 16 settembre 1987, n. 379, venne sancito che con decorrenza 1 dicembre1987, compete l’indennità pensionabile prevista dal terzo comma dell’articolo 43 della legge 1 aprile 1981, n. 121, e successive modificazioni, nella misura del 25 per cento.
Con l’atto normativo di recepimento dello schema di concertazione per le Forze Armate, relativo al quadriennio normativo 2002-2005 ed al biennio economico 2002-2003, al comma 15 dell’art. 5 del D.P.R. 13 giugno 2002, n. 163venne determinato che la misura dell’indennità pensionabile prevista dall’articolo 2, comma 2-bis, del decreto-legge 16 settembre 1987, n. 379, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 novembre 1987, n. 468, è stata elevata al 30 per cento.
Ne consegue che nel corso del tempo il legislatore ha determinato l’aumento della percentuale relativa all’indennità di Polizia Giudiziaria, spettante al personale militare appartenete al Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, nell’ambito del rinnovo contrattuale 2002-2005, nell’ottica proporzionale delle incrementate attribuzioni funzioni di Polizia Giudiziaria, a carattere specialistico.
In sintesi l’art. 4, comma 2 del D.P.R. 15 marzo 2018, n. 40, i ruoli non dirigenziali adesso percepiscono una percentuale inferiore, pari all’8%, rispetto all’immutato originario aumento del 30%, riservato nell’ultimo triennio esclusivamente al ruolo dirigenziale, evidenziando così una grave sperequazione tra i lavoratori, in considerazione del rischio maggiore in cui incorrono, invece, gli appartenenti alla categoria non dirigenziale.
In sintesi di fatto la percentuale ha subito una flessione in diminuzione a circa il 28% (con un valore variabile per grado dal 28,6575% a 28,1832%).
Disparità di trattamento determinata in totale contrapposizione della ratio su cui è stabilito il principio di corresponsione dell’indennità stessa, prevista dall’art. 43 della L. 121/81, ovvero determinata in base alle funzioni attribuite, ai contenuti di professionalità richiesti, nonché alla responsabilità e al rischio connessi al servizio, corrispondenti sicuramente maggiormente al personale appartenente ai ruoli direttivo e non direttivo rispetto al personale appartenente al ruolo dirigenziale.
A mero titolo esemplificativo prendendo ad esame il mensile lordo relativo ad un Luogotenente/Maresciallo rispetto alla tabella precedente, si evince che l’elevazione al 30% della indennità in parola era di € 236,73. A seguito dell’intervenuta modifica normativa ne consegue:
Importo precedente | importo incremento mensile | nuovo importo |
€ 236,73 | 4,072 (8% di € 50,90) | € 240,80 |
Senza l’intervenuta modifica:
Importo precedente | Importo incrementato | nuovo importo |
€ 236,73 | 840,00 | € 840,00×30% = € 252,00 |
In sintesi di fatto la percentuale ha subito una flessione in diminuzione come sotto riportato:
E’ stata cristallizzata una palese ed evidente disparità di trattamento economico considerato che detta riduzione percentuale dell’indennità pensionabile (indennità di PG) è stata operata, normativamente, unicamente nei confronti del personale direttivo e non direttivo, ovvero ruolo Ufficiali Inferiori, Sottufficiali e Graduati. Diversamente per il ruolo dirigenziale viene applicata la corresponsione dell’indennità in parola sulla base del 30% degli importi mensili lordi incrementate e rideterminate ai sensi del comma 1 art. 20 del D.P.R. 15 marzo 2018, n. 39.
Si può porre rimedio a questa disparità? La risposta è assolutamente si, si può e si deve, considerando, che è in corso la concertazione delle procedure negoziali di rinnovo contrattuale del personale non dirigente, del comparto sicurezza e difesa per il triennio 2019-2021.
Per questo motivo il SI.NA.G., ha sottoposto al vaglio del Ministro della Difesa, e del Ministero della Pubblica Amministrazione– Dipartimento della Funzione Pubblicala palese ed evidente sperequazione in essere, tra il personale militare appartenente ai ruoli non dirigenziali rispetto al personale appartenente al ruolo dirigenziale, auspicando in un suo autorevole intervento, in tempi relativamente brevi, per risolvere questa annosa problematica e superando definitivamente questa ingiustificata disparità di trattamento.
La fattiva possibilità di dare il giusto ristoro al personale militare del Corpo sperequato, è fornita dai lavori tutt’ora in itinere ed afferenti alla concertazione delle procedure negoziali di rinnovo contrattuale del personale non dirigente, del comparto sicurezza e difesa per il triennio 2019-2021.
Il SI.NA.G., nella costante ed incessante opera di tutela dei propri aderenti, richiede a gran voce non solo che venga ristabilita la ratio prevista dal comma 15 dell’art. 5 del D.P.R. 13 giugno 2002, n. 163, ma che l’indennità pensionabile (indennità di Polizia Giudiziaria) in esame possa essere anche ulteriormente elevata in misura percentuale, per tutto il personale militare appartenente al Corpo delle Capitanerie di Porto, in considerazione delle sempre maggiori accresciute attribuzioni di P.G. a carattere specialistico.
Il SI.NA.G. vuol cogliere l’occasione per invitare la Rappresentanza Militare, in particolare il COCER Marina, ad assumere un impegno pubblico, nei confronti del personale militare del Corpo, di chiedere il superamento di questa inconcepibile ed assurda sperequazione nel corso del prossimo tavolo concertativo, anche in considerazione che detto Organismo non ha mai provveduto a rendere edotto il personale del danno subito nei tavoli concertativi che hanno dato vita al DPR 40/2018.
Roma, 17 aprile 2021
Il Segretario Generale Nazionale
dr. Pasquale DE VITA