Incidenza di tumori maligni (1996-2012) in giovani militari italiani inviati in missione all’estero. Analisi preliminare dei dati della Commissione parlamentare di inchiesta su uranio impoverito e vaccini (CUC)
Oggi diamo notizia della divulgazione, sulla rivista “Epidemiologia & Prevenzione”, di uno studio scientifico finanziato dall’Associazione Corvelva che ha dimostrato quanto dichiarato dalla Commissione “Uranio impoverito”, soprattutto nel capitolo dedicato alle vaccinazioni militari, ovvero gli che eccessi di rischio significativi emersi nei missionari rispetto ai non missionari. Nonostante la commissione abbia avuto a disposizione dati recentemente aggiornati, servirà comunque disporre di informazioni sui loro possibili determinanti, come contaminazioni ambientali e fattori di rischio di tipo personale o sanitario, dove per sanitario si intende la profilassi vaccinale.
Finalmente viene messa a tacere l’affermazione che “chi va in missione torna più sano”. Il prossimo passo sarà studiare nel dettaglio i dati dei militari che restano in patria, verificando se si ammalano maggiormente rispetto ai civili.
Questo studio è stato supervisionato da Ivan Catalano, ex Vicepresidente della Commissione “Uranio Impoverito” e condotto insieme ai consulenti (Omero Negrisolo dell’ARPAV di Padova e la dott.ssa Loretta Bolgan chimica farmaceutica) che hanno preso parte alla Commissione durante le indagini. A Questi si è aggiunto il Dott. Valerio Gennaro del Dipartimento epidemiologia e prevenzione, IST Genova e Presidente Medici per l’Ambiente (ISDE, Genova), membro dell’ENCR (European Network for Cancer Research), Alumni of The Johns Hopkins University e dell’Istituto Italiano di Bioetica.
Sono stati analizzati i dati resi pubblici, aggregati e anonimizzati per sesso, classe d’età e corpo di appartenenza a una specifica arma, arrivando ad analizzare ben 3.663 soggetti nell’intero periodo (1996-2012).
Questo studio ricopre una notevole importanza in quanto conferma che i militari non muoiono solo a causa dell’uranio impoverito, poichè è l’insieme di fattori (multifattorialità) di rischio a causare le patologie.
Alla luce di tutto ciò, siamo convinti che occorra creare anche uno strumento, come un fondo sanitario per i militari, che dia assistenza economica incondizionata, a chi per servire il paese in patria o all’estero si ammala.
Corvelva, Ivan Catalano e tutti i ricercatori che hanno partecipato a questo importante studio, invitano la Ministra Elisabetta Trenta e il Presidente della commissione Difesa On. Gianluca Rizzo, a prendere visione dell’articolo all’indirizzo:
http://bit.ly/Articolo_Militari
Ivan Catalano