Il “tesoretto” di quasi 100.000,00 € del poliziotto che taglieggiava le ladre rom

In realtà sono due i poliziotti agli arresti, ed entrambi ricattavano le ladre rom…

«Dobbiamo essere fortunate che ci sono soldi dentro altrimenti ci porta in questura… Se ci sono i soldi dentro se li prende e ci lascia andare…

Dobbiamo pregare Dio che ci sono tanti soldi dentro per darglieli, hai capito adesso?». Così una delle borseggiatrici nomadi intercettate dalla Squadra mobile raccontava il sistema di taglieggiamento imposto all’interno della stazione Centrale da Cosimo Tropeano, poliziotto, veterano delle squadre antiscippo, e dal suo collega Donato Melella.

I due poliziotti sono agli arresti dal 17 dicembre scorso, in attesa che si concludano le indagini a loro carico.

Sul  conto corrente di uno dei due approdano mensilmente i 2.500 euro dello stipendio, ma con un dettaglio curioso: i soldi entrano, ma non escono mai. Nei tre anni oggetto dell’indagine, dal conto del poliziotto vengono effettuati solo tre prelievi per un totale di circa 2.350 euro, oltre alla ricarica di una carta prepagata per 2.871 euro. Stop. Calcolatrice alla mano, si legge in un rapporto della Polfer, per mantenere sé e la sua famiglia (moglie e due figli) Tropeano avrebbe speso una media di 145 euro al mese.

Nel frattempo, il conto sale fino ad un saldo di oltre 75mila euro.

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