Il SINAFI scrive al Comando Generale per stimolare una maggiore digitalizzazione

Il SINAFI ha scritto al Comando Generale della Guardia di FinanzaVI Reparto – Affari Giuridici e Legislativi  – Ufficio Relazioni Organismi di Rappresentanza e Associazioni Sindacali chiedendo l’ Implementazione del processo di digitalizzazione all’interno del Corpo.

Nel corrente anno – scrive Eliseo Taverna, Segretario Generale del SINAFI – anche a cagione dell’emergenza sanitaria in atto, si è avuto modo di constatare, con imperiosa evidenza, lo scarso livello di digitalizzazione e informatizzazione delle PP.AA. italiane, al cospetto degli standard europei.

Ciò è stato rilevato e stigmatizzato finanche dalle Istituzioni UE le quali si aspettano un deciso cambio di passo da parte del nostro Paese.

Nonostante i numerosi interventi normativi interni (primo fra tutti il C.A.D.), sull’onda di matrice europeistica, la digitalizzazione in Italia continua a non decollare sufficientemente e ciò comporta difficoltà di diverso ordine, livelli inferiori di qualità nei servizi resi alla collettività, oltreché un aggravio di spesa pubblica.

A titolo puramente riflessivo, specie in questo particolare momento storico, complice l’attuazione di forme alternative della prestazione lavorativa resa dagli operatori (es. il “lavoro agile”), siamo certi che la Guardia di Finanza, seppur si sia già adoperata fattivamente per poter modernizzare il proprio modello organizzativo, abbia in sé le migliori potenzialità e professionalità per dare una concreta ed ulteriore accelerazione ed implementazione ai processi di digitalizzazione che la riguardano da vicino.

Principalmente per queste ragioni – continua Taverna – riteniamo proficuo un perfezionamento di tale processo che possa contribuire alla promozione e diffusione della “cultura digitale”, rendendo fruibili agli operatori, via Extranet (dal sito www.gdf.gov.it → Area Riservata → Personale in servizio → Webiride), la maggior parte di applicativi in uso al Corpo, previo consueto riconoscimento attraverso l’inserimento delle credenziali di accesso istituzionale (nome utente e password).

Molte di queste applicazioni  sono già da tempo raggiungibili da casa, attraverso il proprio terminale (o altra apparecchiatura che consenta la connessione Internet), come, ad esempio: Istanze On Line, IP1/Web, piattaforme E-Learning, AssistWeb e molte altre.

La scrivente Organizzazione Sindacale – conclude Taverna-  ove non ostassero particolari motivi, ritiene fondamentale l’estensione  delle procedure di accesso anche ad altri applicativi di grande rilievo operativo, amministrativo o logistico – quali: IntegraWeb, Si.Bi.Co., ecc. – così da agevolare il quotidiano lavoro del personale in servizio, ottimizzandone le prestazioni grazie allo strumento informatico, promuovendo, nel contempo, quella “cultura digitale” cui si è fatto cenno sopra, nella prospettiva di ottenere molti altri benefici valutabili sul piano del benessere individuale, collettivo e organizzativo.

Fiduciosi, porgiamo distinti saluti.

                                Il Segretario Generale                       

                                      Eliseo Taverna

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