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I sindacati militari rispondono al generale in pensione: Chicchessia? Ma mi faccia il piacere.

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Di seguito il comunicato stampa delle sigle sindacali SILF, SIAM, SILME, SILCA in risposta al Blog  dell’huffingtonpost del generale Leonardo Tricarico pubblicato lo scorso 13 ottobre 

Chicchessia? Ma mi faccia il piacere.

Vorremmo rassicurare il sig. Tricarico sul futuro dei sindacati militari in relazione a quanto pubblicato sul Blog dell’Huffington post del giorno 13 ottobre.

Non siamo né sedicenti né autoproclamati sindacati militari. Non siamo scomposti e neanche agguerriti forzatori del diritto e della Costituzione.

Siamo decorosi ed educati cittadini militari che tentano di far sentire la voce dei militari che “liberamente” hanno scelto di aderire ai sindacati riconosciuti secondo la procedura vigente.

Non ci meraviglia che il sig. Tricarico sia allarmato del vento democratico che da anni soffia nelle caserme.

Quello che Tricarico ritiene sia stata un’ammaccatura delle Forze armate, cioè la rappresentanza militare, oggi si chiama sindacato solo perché è l’Europa che ce lo chiede e la Corte Costituzionale non ha potuto far altro che prenderne atto.

Scomposta è l’analisi che il sig. Tricarico fa nei confronti delle decisioni che un Ministro della Repubblica Italiana ha preso nell’autorizzare i sindacati militari aderendo alle indicazioni della Corte Costituzionale: non è nuovo in questo. Come nel caso della mancata partecipazione alla tradizione parata militare del 2 giugno 2019 per protestare contro il Ministro della Difesa allora in carica, lo stesso che ha autorizzato i sindacati militari.

Sedicente depositario della verità risulterebbe il sig. Tricarico come nel caso del disastro di Ustica, nel cui processo il Giudice Priore ha concluso che l’inchiesta è stata ostacolata da reticenze e false testimonianze, sia nell’ambito dell’Aeronautica militare italiana sia della Nato”, con “l’effetto di inquinare o nascondere informazioni su quanto accaduto” ed evitando che la morte di 81 cittadini innocenti ottenesse giustizia.

Il sig. Tricarico vuole un sistema ancora più chiuso di quello attuale, evitando addirittura che i sindacati militari partecipino attivamente al processo politico che deve accompagnare la stesura della legge e, tentando di “condizionare” la classe politica manifestando l’auspicio che solo i vertici militari seguano lo sviluppo legislativo in corso con necessario rigore, non tollerando i comportamenti inaccettabili di militari che tentano di intimidire il Parlamento impegnato nelle sue funzioni più alte e valutando i comportamenti dei singoli alla luce del quadro normativo vigente.

Lo spirito democratico che invece anima i sindacati militari accetta anche le singolari idee del sig. Tricarico, fortunatamente non più in servizio attivo e senza alcun potere decisionale. La loro conoscenza permette infatti di capire quanto siano necessari, oggi più che mai, i sindacati nelle organizzazioni militari.

Per evitare di prendere lezioni “in silenzio e con rassegnazione” dai pistolotti dei falsi profeti.

Roma, 15 ottobre 2020

SILF, SIAM, SILME, SILCA

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