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I sindacalisti dei militari chiedono di andare all’estero a spese dei contribuenti

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Lo scorso 17 luglio la notizia della richiesta formulata dal Consiglio Centrale della Rappresentanza Militare dell’Aeronautica militare volta a chiedere l’autorizzazione per poter effettuare delle visite presso alcuni reparti della forza armata, sia sul territorio nazionale che all’estero, al fine di informare il personale militare dei contenuti del provvedimento di riordino delle carriere licenziato dal Governo lo scorso maggio, ha scatenato un acceso dibattito all’interno dei numerosissimi gruppi che sul social Facebook si interessano di questioni che in qualche modo coinvolgono il mondo militare.

Dopo la strana richiesta avanzata da alcuni sindacalisti dell’Arma vogliosi di andare a confortare il personale in servizio al Gran Premio di F1 a Monza quella fatta dai membri del Cocer dell’Aeronautica, per fare un tour in Italia e all’estero (con costi di missione a spese dei contribuenti), non è certo passata inosservata.

Tra i commentatori più critici c’è chi fa notare che in merito ai provvedimenti di riordino delle carriere è stata proprio la Direzione Generale del Personale Militare con delle dettagliate circolari a chiarire i contenuti della norma e gli effetti giuridici ed economici che questa comporterà nei confronti del personale in servizio, altri suggeriscono al Cocer di inviare dei semplici ed economici messaggi di posta elettronica mentre sulla questione relativa alle spese altri ancora hanno fatto rilevare che per i soli costi di viaggio, vitto e alloggio del personale facente parte dei Cocer, Coir e Cobar, la Difesa ogni anno spende oltre 4 milioni di euro. Continua a leggere a fondo pagina

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